Ammore, Spusalizio e Gelusia

di Eduardo Scarpetta

 

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   Certamente chi ha letto sui manifesti, sulle locandine o sugli inviti un nome - diciamo un po' rattristante come questo del Centro Volontari della Sofferenza, può essersi chiesto: "Che relazione ci può essere tra questo titolo ed una iniziativa teatrale che è volta al divertimento ed allo svago?

   E' uno dei tanti paradossi che accompagna questo movimento fondato, verso la fine degli anni Quaranta, da mons. Luigi Novarese. Molti anni fa una periodico a tiratura nazionale ci aveva definiti come "I capitalisti della gioia". Che un gruppo di persone sane e portatrici di difficoltà, piccole o grandi che siano, sia chiamato "I capitalisti della gioia" può far molto riflettere solo chi in realtà non si rende conto dell'intimo legame che c'è tra Cristo, il suo messaggio e la Gioia.

   Noi veniamo dall'esperienza della Pasqua. Ed è proprio quel Cristo, morto e risorto, la radice, la fonte, il Senso stesso della gioia esplosiva che ha sempre caratterizzato il Centro Volontari della Sofferenza.

   Noi che siamo parte di questa grande famiglia associativa in graduale sviluppo in tutti e cinque i continenti, abbiamo capito che le nostre spine, le nostre sofferenze fisiche o morali che siano, se vissute in una condizione di grazia assumono un valore straordinario davanti a Dio e nell'economia della salvezza. Abbiamo capito che Gesù Cristo ci ha dato in mano un grande mezzo di santificazione e di evangelizzazione. Ed è grazie al Senso che scaturisce dall'inestimabile valore del nostro essere in Cristo e con Cristo, che tutta la nostra vita diviene una silenziosa, discreta, umilissima, gioiosa sinfonia d'amore e di gioia. E' Lui, Cristo, la fonte di questa nostra gioia. Ecco perché vogliamo divertire! Ecco perché vogliamo rallegrare i vostri cuori. Noi non abbiamo bisogno di testi allusivi e volgari per far ridere. Io ho sempre detto che la bravura di un comico non si vede nella volgarità o nell'ammiccamento allusivo a certi doppi sensi. Se ricorre a questi argomenti vuol dire che l'attore non ne ha altri. Vuol dire che ha esaurito il proprio repertorio e non sa fare altro.

   La Compagnia teatrale del Centro Volontari della Sofferenza, invece, vuole gioire con il suo pubblico, vuole divertire, offrendo qualche ora di sano divertimento. Soprattutto vuole testimoniare con la gioia un lavoro oscuro e silenzioso fatto nei lunghi mesi di prove. E ce l'ha messa tutta per dare al pubblico Beneventano spettacolo allegro, sereno e che nel contempo facesse riflettere.

   Il Tema della commedia, come si evince dal titolo: "Ammore, spusalizio e gelusia" è naturalmente l'amore. Il matrimonio è la materia nella quale il tema si radica e alimenta sviluppandosi su un'opposizione motivante: da una parte i matrimoni combinati, dall'altra i rapporti consacrati nella spontaneità dei sentimenti consolidati nel tempo.

   Il senso della commedia è nella chiusa, nelle parole di Giulietta quando afferma che il cuore non si lascia condizionare dai calcoli individualistici di chi vuole costruire tutto, anche i sentimenti, sulla logica del danaro.

   La trama presenta un movimento di parti appena accennato; la stessa osservazione va fatta per il dialogo che corre aderente al tema, imponendo al narrato un carattere di linearità che ha una brevissima interruzione in una rapida secca inserito col preciso intento di illuminare l'entrata in scena di Pulcinella, sì da presentarlo bello, costrutto, nel movimento stesso in cui appare. Ed è proprio Lui, Pulcinella, al centro di questa tipica e divertente commedia Scarpettiana, dove si susseguono intrecci paradossali, situazioni grottesche e gags esilaranti. Il tutto condito da una sana voglia di divertire senza cadere nella volgarità. E questa è una delle molle che spingono la nostra che è, è bene ricordarlo, la prima compagnia teatrale di Benevento e la prima filodrammatica in Italia ad offrire proposte serie di teatro scritto, interpretato e diretto da persone in difficoltà.

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