La vecchia cosmologia è forse quella che conosciamo meglio in quanto è stata il fulcro intorno al quale è ruotata tutta la rivoluzione scientifica del seicento.
Tutto parte dalla teoria dei luoghi naturali di Aristotele , però applicata all'universo.
Il sistema
Aristotelico-Tolemaico era innanzitutto geocentrico.
La terra al centro era divisa in vari strati (terra, acqua, aria, fuoco), ordinati secondo il loro peso; questi tendevano tutti verso il loro luogo naturale, e così si formava il divenire.
Usciti dal mondo sublunare corrotto dal divenire incontravamo le sfere dei pianeti che fatte di etere e perfettamente sferiche ruotavano intorno alla terra incastonate in altre sfere (le orbite). L'ultima di queste sfere era quella delle stelle fisse.
Tutto l'apparato veniva mosso da un motore immobile che venne poi identificato con Dio dalla chiesa.
Tutta questa teoria era poi affiancata da una serie di altri moti circolari che combinati insieme davano il moto apparente dei pianeti.
Questa teoria assurda per la nostra mente è stata alla base della morte di tanti filosofi considerati eretici per le loro teorie eliocentriche e della abiura di
Galileo, è verrà vinta solo dopo molti anni di lotte tra la scienza e il senso comune, affiancato dalle dottrine ecclesiastiche (per dare un esempio solo ora la chiesa si è decisa con papa Giovanni Paolo II a chiedere ufficialmente scusa a Galileo).

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