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Occupazione: il parere degli studenti

 

Ho appena finito di guardare i questionari del biennio relativi all'occupazione, ho fatto qualche conto, ho letto le svariate e, talvolta, discutibili risposte degli studenti e sono rimasta, come dire, ...un po' perplessa.

Innanzitutto è venuto fuori che più della metà degli studenti è stata presente all'occupazione, tutti i giorni, o quasi, e solo una minima parte non ha partecipato. Ma quali sono stati i motivi che hanno spinto ad occupare? La maggioranza ha risposto quelli politici, come la riforma degli esami di maturità, la riforma della scuola media superiore, i finanziamenti statali alle scuole private.

Una piccola parte, invece, ha affermato di aver votato a favore dell'occupazione perché spinta dal bisogno di rallentare il ritmo di spiegazioni e verifiche, dalla voglia di divertirsi e di saltare un po' di giorni di scuola e dalla curiosità di sapere cosa voglia dire occupare e provare questa nuova esperienza (W la SINCERITÀ). Bèh, in fondo è comprensibile, anzi, direi quasi naturale: tutti quanti, in prima, si è desiderosi di provare l'esperienza, per una volta, di occupare.

Alcuni poi hanno occupato per protestare contro le condizioni precarie del nostro liceo; qualcuno ha scritto che casca l'intonaco in bagno... ma non casca mica solo quello: la scuola sta in piedi per miracolo!!!!

Comunque sono convinta che molti, al momento di votare, siano stati almeno sfiorati dal dubbio:

"Voto a favore dell'occupazione, così da potermi divertire, provare un'esperienza nuova, saltare domani il compito, poter dormire fino a tardi la mattina, o voto contro perché non la ritengo giusta?". Breve riflessione e poi... meglio l'occupazione! E addio ai tanti buoni propositi.

E comunque, tra quelli che hanno votato a favore dell'occupazione, ce ne sarà stato qualcuno che, dopo aver sentito che per un po' non saremmo andati a scuola, avrà pensato: " Ohhh, vacanza....e secondo te io ci vengo a occupare....io sto ma a casa. Magari farò un salto".

Ma cosa dovrebbero fare i docenti chiamati a discutere sull'occupazione di quest'anno?

La maggioranza suggerisce di organizzare incontri di discussione tra professori e studenti, per responsabilizzare i ragazzi e informarli meglio sui vari problemi. C'è chi, invece, propone di minimizzare il fatto, come se non fosse successo nulla, in fondo abbiamo occupato "solo" per dodici giorni! C'è ancora chi dice che bisognerebbe punire o sospendere le gite così da recuperare i giorni persi; dello stesso parere erano alcuni docenti, ma per fortuna, non sono state annullate, con grande sollievo di tutti.

Alla domanda se c'è qualcosa che il Collegio dei docenti può fare per evitare future occupazioni, la maggior parte ha risposto "no" e, forse, hanno ragione dato che ci sarà sempre qualche primino che avrà voglia di provare una nuova esperienza, o qualcuno che dirà: "Ragazzi, occupazione?" e tutti: "Sìììììììììììì". Una minoranza suggerisce, invece, che il Collegio potrebbe ascoltare e appoggiare le proteste degli studenti, accogliendo le loro richieste.

La domanda successiva chiedeva poi se crediamo che l'occupazione aiuti a migliorare le cose: nove persone hanno risposto che migliorare ciò che non va è solo un obiettivo secondario, ma su questo ho i miei dubbi, la maggioranza ha risposto di no e una minoranza ha detto di sì. A questi ultimi domando: ma siete sicuri? Pensate che la nostra occupazione ci abbia fatto veramente ottenere qualcosa? No, perché se è così, io forse non me ne sono accorta.

All'ultima domanda del questionario, se ci fossero alternative all'occupazione, una parte ha risposto di no, mentre la maggioranza ha affermato il contrario e fatto alcune proposte: scioperi, assemblee, manifestazioni e autogestione, tutte idee "nuove"... Ci sono state poi delle risposte che mi hanno alquanto divertito del tipo manifestazioni continue in piazza (che vuol dire continue?), lettere e telefonate (come se non ne avessimo mai fatte...), movimento di massa delle scuole con problemi (ossia...tutte, o quasi), manifestazioni a turni davanti al Comune, così da impedirne le attività.

Un' ultima riflessione: alcuni studenti credono che l'occupazione sia un forma di protesta troppo drastica, anche perché illegale; ma forse non sanno che l'occupazione ha ormai perso l'efficacia e l'incisività di un tempo, soprattutto perché nelle scuole viene fatta regolarmente tutti gli anni e così, come tutte le cose, quando si ripetono, poi, alla fine, nessuno ci fa più caso.

Francesca Bonechi

" Occupare " :

-1) Prendere possesso stabile o temporaneo di un luogo, imponendovi la propria presenza e autorità, sia come godimento di un diritto, sia come un atto ostile nel quadro di operazioni rivendicative o belliche.

-2) Esercitare un'attività produttiva redditizia o nutrire un particolare interesse per qualcosa.

Il dizionario della lingua italiana di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli definisce così la parola più in voga nei primi mesi dell'anno scolastico nella scuola italiana.

Tutti noi (o forse no !?!) ,che almeno una volta nella nostra carriera scolastica, siamo stati ben contenti di sapere che per un po' di giorni non avremmo dovuto adempiere al nostro lavoro scolastico, siamo consapevoli che la "nostra"(cioè vostra) ultima OCCUPAZIONE abbia assimilato pensieri, tempo, energie di tutti noi tanto da non riuscire a scrivere due parole sull'opinione che avevate sulla vostra Cara, Mitica, Utile Indispensabile OCCUPAZIONE. Solo una tale persona, che chissà dove e chissà come ha trovato il tempo per farlo, ci ha scritto queste parole:

* Caro Matteo, (o forse: Cara Marianna!?) ti ringrazio per aver "imbucato" questo tuo pensiero in quella scatola di cartone artigianalmente costruita da noi, poveri esseri viventi incompresi da tutti (escluso/a te , naturalmente!).
Irene Franci

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