COMPUTER
LA TASTIERA
L’elemento per eccellenza, che contraddistingue un computer da un "televisore", è la tastiera. L’idea di principio era quella di sviluppare un qualcosa che interfacciasse l’uomo alla macchina senza l’ausilio di schede perforate. Infatti i primi computer venivano utilizzati mediante schede perforate che venivano interpretate come una sequenza di comandi precisi.
Oggi le case produttrici hanno sviluppato nuove tastiere che differiscono dalle classiche per la forma e per il numero dei tasti. Questa continua ricerca è dovuta dal fatto che stare molte ore davanti al computer digitando alla tastiera provoca dolori alle mani, alle braccia fino ad arrivare ad una posizione scorretta della schiena. Quindi si è pensato che alleggerire dalla fatica l’utente può indubbiamente portare ad un aumento della produttività.
Anche se i produttori inventano sempre nuove forme, gli utenti rimangono un po’ restii nell’adottare queste tastiere, forse anche a causa dell’eccessivo costo.
Da ieri ad oggi le tastiere a livello di circuiteria non sono cambiate e ormai la tecnologia è largamente consolidata.
Vediamo gli aspetti generali del funzionamento della tastiera senza addentrarci troppo nei dettagli.
Ogni tasto è collegato ad un microprocessore interno alla tastiera che centinaia di volte al secondo controlla ogni piccola variazione di corrente proveniente dai tasti. Quando un tasto viene premuto oppure rilasciato questi stati in variazione di corrente vengono interpretate dal microprocessore (di solito un Intel 8048). Per identificare ogni singolo tasto, questi sono identificati da un numero detto codice di scansione. Quando il microprocessore rivela la pressione di un tasto, genera il rispettivo codice di scansione (sempre in formato digitale) e lo trasferisce in un buffer di memoria sempre interno alla tastiera. Il compito del buffer è quello di accumulare i codici di scansione (sistema FIFO "first in, first out" cioè il primo che entra è il primo ad uscire); in pratica è un serbatoio che serve per evitare colli di bottiglia nel trasferimento dei dati dalla tastiera al computer. Quando arriva il codice di scansione al buffer, il microprocessore interno alla tastiera, invia un segnale di interruzione (segnale di interrupt) che comunica all’unità centrale di tralasciare quello che stava facendo e di prelevare il primo dato contenuto nel buffer. Il dato una volta prelevato, viene elaborato dal BIOS, una serie di microprocessori contenuti dentro il computer, il quale comunica al buffer di eliminare il dato appena letto. Se il tasto premuto è un tasto speciale (Ctrl, Alt, Num lock, Caps lock, Scroll lock o Insert) il BIOS cambia due byte (ogni byte è formato da otto bit ) in una particolare area di memoria. Questo servirà al BIOS per regolarsi di conseguenza con il valore del tasto che è stato successivamente premuto. Infatti una lettera minuscola ha un codice diverso da una lettera maiuscola.
Il BIOS prelevato il codice di scansione e verificato il valore dei due precedenti byte, converte il dato in codice ASCII e trasferito successivamente in suo buffer interno per poi renderlo disponibile al computer. (Per essere più precisi, i dati convertiti in ASCII vengono prelevati dal sistema operativo).
Gianni Feduzi