Le scelte dell'allenatore

di Marina Parodi
per riflettere sul brano Mt 20, 1-16

Angelo era allenatore per una famosa società sportiva di nuoto.

A settembre indì una leva e reclutò per la sua squadra un gruppo di giovanissimi nuotatori. Al primo allenamento in palestra, parlò così ai suoi piccoli atleti: "Bambini, se vi allenerete con impegno e costanza per tutto l'anno, vi prometto che a maggio vi darò la possibilità di partecipare al Trofeo delle Regioni". Tra i bambini corse un fremito di eccitazione: il Trofeo delle Regioni era un'importante gara di livello nazionale, sarebbe stata una bellissima occasione parteciparvi ! E così fin dal primo allenamento, i bambini iniziarono a darci dentro con le vasche e a impegnarsi sodo ad ogni allenamento.

Era un piovoso pomeriggio di novembre, quando Angelo si trovò a passare per il bar del paese. Vide lì un gruppo di ragazzini che giocavano a flipper. Chiese loro: "Come mai state qui senza far niente?". E quelli mogi mogi: "E cos'altro potremmo fare?" "Venite in piscina e allenatevi nella mia squadra !" ribattè Angelo. I ragazzini contenti accettarono l'invito.

Angelo per andare in piscina passava sempre per i giardini pubblici. Un giorno di gennaio, notò seduti su una panchina due bambini annoiati. Non ci pensò due volte e propose loro "Ehi, invece i starvene qui con le mani in mano, venite con me in piscina, vi allenerete nella mia squadra". I bambini ne furono entusiasti.

La primavera era già esplosa, era un caldo pomeriggio di inizio aprile quando Angelo incontrò di fronte alla scuola un gruppo di bambini, senza idee su come passare il tempo. Ancora una volta propose loro di andare in piscina ad allenarsi. E quelli volentieri andarono.

Venne finalmente il 15 maggio, il giorno delle convocazioni, in cui Angelo avrebbe detto a tutti i suoi atleti a quale manifestazione avrebbero preso parte. Iniziò chiamando per primi quelli che avevano iniziato ad allenarsi ad aprile e soddisfatto annunciò loro: "Voi parteciperete al trofeo delle regioni !".

Al sentire questo i primi, quelli che avevano iniziato ad allenarsi da settembre, iniziarono a commentare tra di loro: "Avrà cambiato idea... Se loro partecipano al Trofeo delle Regioni, vedrai che noi ci manderà a qualche manifestazione più importante, qualche manifestazione internazionale".

Quando infine venne il loro turno, i giovani nuotatori erano curiosi di scoprire a quale straordinaria manifestazione avrebbero partecipato.

E Angelo disse loro "Voi parteciperete al Trofeo delle Regioni".

Al sentire questo i ragazzini iniziarono a protestare: "Ma come, noi ci alleniamo da settembre, abbiamo faticato e sudato per 9 mesi, mentre questi sono entrati in squadra all'inizio di aprile e tu mandi noi come loro al Trofeo delle Regioni? Non è giusto "

Allora Angelo spiegò loro: "Ehi ragazzi, come ci eravamo accordati all'inizio dell'anno? Io vi avevo promesso che se vi foste allenati con impegno, vi avrei dato la possibilità di partecipare al Trofeo delle Regioni e così ho fatto. Voi siete invidiosi perché io voglio dare questa possibilità anche agli altri. Sono io l'allenatore, non posso decidere le convocazioni come voglio?"

PER LA RIFLESSIONE

Questa favola ci dice qualcosa di Dio e del suo Regno.

Dio è giusto: come Angelo ha rispettato la promessa fatta ai primi ragazzi, così Dio si comporta con giustizia nei confronti degli uomini. Dio però vuole rendere tutti felici, vuole dare a tutti una possibilità di entrare nella sua squadra e di vincere le gare.

Forse potreste pensare: "Allora faremo sempre come i ragazzini di aprile. Andremo ad allenarci solo alla fine della stagione". È un discorso che alcuni adulti fanno: "Io ne combino di cotte e di crude per tutta la vita e poi in punto di morte mi converto, così Dio mi accoglie nel suo Regno". È un discorso stupido. I ragazzini che sono andati in piscina fin da settembre, sono stati con l'allenatore per tutto l'anno, si sono conosciuti tra loro, e si sono divertiti. Gli altri ragazzini passavano invece il pomeriggio annoiati, senza saper cosa fare, tristi.

Angelo ha dato loro la possibilità di cambiar vita e ha voluto il loro bene.

Nel Regno di Dio l'amore conta più che la giustizia. Per amore, Dio dà anche agli ultimi ciò che spetterebbe solo ai primi; per amore Dio crede che noi possiamo diventare santi, anche se arriviamo a Lui solo all'ultimo momento. Il metro dell'amore misura diversamente dal metro della giustizia.

La questione è: se aspettiamo tanto, sapremo poi accettare la proposta di Dio? Più tanto aspettiamo, più rischiamo di non poter più dire sì a Dio. Pensate, i ragazzi di aprile avrebbero anche potuto dire: "A che serve che noi andiamo in piscina, le gare saranno a maggio, che senso ha che noi ci alleniamo?" Loro si sono fidati di Angelo, lo hanno seguito e poi la ricompensa è stata grande (la stessa dei primi). Ma non tutti avrebbero fatto così. Forse, che ne dite?, meglio iniziare a stare con Dio fin dal primo momento: ci divertiremo, saremo allenati e non rischieremo di non partecipare alle gare.

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