Parrocchia san Nicolò vescovoOrtueri (Nu) SardegnaTel. 0039 0784\66202
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E' il libro dell'attivo e del passivo della confraternita ("confradria") del Rosario e riporta i conti dei generi che essa dà in prestito o in vendita ai chiavai o cassieri ("entrega a los clavarios"), prestando grano, lana, danaro: secondo le circostanze mette il "cargo" e il " discargo " regolare con le firme degl'interessati. Nella prima e seconda pagina è importante la lista dei confratelli da abito ("confradres de habido") e dei novizi ("novissios") per i molteplici cognomi, i quali rivelano la grande quantità delle famiglie e il numero considerevole degli abitanti. Vi si leggono: Nobile Joseph Todde, nobile Juan Frau e i cognomi Tatti Murru, Puxello, Maxia, Cossu, Loddo, Manca, Musu, Matana, Saba, Madeddu, Liqueri [Licheri], Cocco e Coco, Loy, Cedda, Pau, Meli, Deligia, Fadda, Defigus,Fois, Quera e Chera, Corda, Cabiddu, Deserra, Solinas, Demontis, Frongia, Murgia, Urru, Foddis, Machony (pron. Macioni), Perra, Satta Miloru, Podda. Dentro al libro, passim, ricorrono i cognomi Casula, Murru Mudegu, Crobu, Pinna, Casu, Gamboni, Polla. Nel 1703 compare il nome di Ambrogio Bonu (che la tradizione dice oriundo di Bosa; nel 1750 il cognome Faa. Il 20 novembre 1750 il registro è vistato e firmato, dall'arciv. d'Oristano Don Luigi Emanuele del Carretto. Nel 1756 compare la firma del rettore Giuseppe Antonio Porru e dal 1771 al 1774 quella del rettore Porru con quella del vice-rettore parrocchiale Antonio Francesco Fadda; dal 1774 al 1785, la sola firma del suddetto Fadda; dal 1789 al 1799, di nuovo, la firma del medesimo vice-rettore Fadda. Dal 26 aprile 1786 al 1789 la firma del rettore don Jayme Orrù.Il 2 maggio 1790 l'arciv. arborense Don Giuseppe Luigi Cusano di Sagliano vista i conti, firma e fa apporre il sigillo di carta dal suo segretario Gavino Poddigue: raccomanda ai confratelli per accompagnare i defunti e conmmina una multa da erogare a beneficio del Monte Nummario. Il 28 maggio del 1807, l'arciv. Don Francesco Maria Sisternes de Oblites richiama i conti precedenti dal 1790 e dà le opportune decisioni per le esazioni arretrate. Il libro è firmato dal rettore Antonio Vincenzo Floris dal 1803 al 1815.
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