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Le lettere

     
    Lettera Nº 71: Il Presidente Pivetti non può parlare
    Ivrea il 31/08/1994 

    Quante polemiche, quanto fracasso perchè una persona di fede cattolica, che partecipa ad una riunione di cattolici, parla come una fervente cattolica! Non vi sono leggi che impediscano di essere cattolici nella fede, nel comportamento e nella parola e non vi sono leggi che impediscano ad un fervente cattolico di rivestire la carica di Presidente della Camera dei Deputati; cionondimeno se il Presidente Pivetti in una seduta della Camera avesse detto le stesse cose che ha detto al meeting di Rimini, forse avrei trovato qualcosa da ridire dal punto di vista etico e di opportunità, ma le polemiche non sono nate per cose dette in sedi istituzionali, ma perchè Irene Pivetti ha parlato da cattolica in una riunione di cattolici, dicendo cose in linea con la fede cattolica. Per questo le stesse polemiche mi sembrno insensate anche se se ne volesse farne una questione di buon gusto o di opportunità. Mi piacerebbe molto che al di fuori delle sedi istituzionali il Presidente Pivetti potesse dire quello che le pare, almeno quando si tratta di manifestare delle opinioni, senza che un'acida ed incartapecorita Nilde Iotti (per citare, in rappresentanza di tutti, soltanto uno dei vari cecchini) debba parlare di "coooosa moooolto grave!!!". Chiedere libertà di parola, di opinione e di fede per tutti e quindi anche anche per il Presidente della Camera dei Deputati, quando è privato cittadino, è forse troppo?
     

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