![]() |
|
![]() di Gaetano Belverde |
Dalle impervie trazzere di
KASMENAI (Casmene 644 a.c.), antica roccaforte Greca passando per le significative
testimonianze della forte AKRAI (Palazzolo Akreide 664 a.c.) sino ad arrivare
alle porte della splendida SYRAKUSSAI (Siracusa) emergono prepotenti i
segni di una fantastica ed antica Civilta'.
Civilta' approdata in Sicilia per mezzo di un giovane Nobile di nome ARCHIAS della stirpe degli Eraclidi da Corinto che con un grappolo di uomini e qualche nave, decise di colonizzare nel 734 a.c. le fertili terre di Sicilia. Le testimonianze di questo passato vanno dalle coste del mare Ionio sino ai monti Iblei seguendo le naturali vie di penetrazione lungo i corsi d'acqua.
Pegaso (la moto) ci accompagna sino alle porte della citta', ci aspetta sotto. Appena entrati appaiono chiari i resti dell'antico tempio dedicato a divinita' guerriere. Non dimentichiamo che questa era una citta' militare, fondata e voluta in questo punto strategico da Siracusa. Le case che ospitavano i fieri soldati erano di modeste dimensioni, sistemate ordinatamente secondo schemi difensivi pensati da acuti strateghi. Nel tempio ridotto a pochi ruderi sconnessi, non rimbombano piu' i canti e le preghiere di guerra intonate dai religiosi prima di ogni di ogni attacco. Le lance giacciono deposte nell'attesa di compiere la loro azione di morte, perfettamente conservate e ritrovate nell'attiguo deposito dopo millenni. Da questo sito la forte potenza militare di Siracusa garantiva protezione a tutti i contadini che con lavoro e sudore estraevano il grano dorato dalla valle dell'Anapo in una miriade di piccoli insediamenti. Di fronte a noi si stagliano le vestigia dell'antica Akrai, basta un "volo" con Pegaso e siamo gia' nel cuore della ricca cittadina.
La città di carattere agropastorale, era dotata comunque di un piccolo parlamento "Bouleuterion", dove si riunivano i rappresentanti del popolo. A fianco al Bouleuterion, il piccolo teatro incastonato in un panorama senza tempo, scenografia naturale di drammi e rappresentazioni antiche. Seduto sugli scalini di pietra calcarea si vola sentendo la brezza fresca che sale dalla valle a sfiorare il viso. Le voci e i canti delle baccanti si odono ciclicamente, le tragedie e le antiche opere prendono vita, per mano di giovani attori-attrici, Le antiche pietre cavate dai Dori di Corinto riodono la lingua madre, è in scena la stessa rappresentazione con due millenni di memorie. Il teatro rivive di fasti antichi con cadenza bi-annuale con un intenso calendario di rappresentazioni svolte nel mese di Maggio. Un'ultima occhiata alle verdi colline degli Iblei, e si parte verso la costa, il caldo secca la gola e abbaglia i sensi, le fontane di acqua freschissima che sgorgano dal tavolato Ibleo, sono fresche oasi. .
.
Fiume importante, e via di accesso ad una antica villa Romana distante dalla foce poche centinaia di metri, che ospita mosaici ornamentali di grande pregio. Ripercorro verso nord la costa alla volta della splendida ed inespugnabile Ortigia, antico quartiere e cuore della Siracusa di ogni tempo. .
.
.
Il castello Maniace voluto da
Federico secondo domina l'estremo lembo di terra forte di imponenti mura
perimetrali.
.
![]() Da questo colle, volando su pegaso con il sole basso sull'orizzonte ed il crepuscolo imminente entro nel parco archeologico, sento il profumo della terra arsa di sete e appagata da poche gocce di acqua. Seguo le vie di accesso che furono battute da celebri uomini di quel tempo come Pindaro, Eschilo, Simonide, Bacchilide, Sofrone, Epicarmo.e dalle nobiltà locali per immettermi lungo la sinuosa struttura della cavea nel meraviglioso teatro, il più grande della Magna Grecia che rasenta i fasti dei teatri della madre terra. D'innanzi a tanto splendore e grandezza il carro di Fetonte continua inesorabile la sua marcia allontanandosi speditamente, cala il sipario, e dall'orchestra del teatro muovo verso il mio destriero...DEUS EX MACHINA. |
![]() |
|
![]() |