CONTINUANDO
A RIFLETTERE SU RIORDINO DEI CICLI E DINTORNI
Premessa
Nello scorso numero della rivista abbiamo
presentato, a grandi linee, quello che pensiamo essere il pensiero sostenitore
del nostro agire educativo. Abbiamo invitato i lettori a mandare le loro
valutazioni e le loro critiche sia in riferimento alla “nostra” proposta, sia
in riferimento al disegno di legge del ministro Berlinguer. Nelle pagine
seguenti continuiamo a offrire “spunti” di riflessione e iniziamo a pubblicare
i contributi di lettori e abbonati.
Con gli abbonati ci scusiamo per il ritardo
con il quale il numero è pervenuto (in alcune sedi addirittura a fine gennaio),
ma per una volta il ritardo non è imputabile a noi: le copie erano state
consegnate all’ufficio postale i primi di dicembre!?! Continuiamo a pregarvi di
segnalarci le disfunzioni, i mancati arrivi... ecc.
PER
UNA SCUOLA AMICA
Nelle pagine centrali di questo numero
riproponiamo il nostro Manifesto. Sono già intervenute modifiche al testo
pubblicato sullo scorso numero; sono anche iniziate ad arrivare adesioni di
associazioni.
Continuiamo a chiedere pareri critici,
approvazioni, adesioni di associazioni e di singoli.
Entro il prossimo numero della rivista
vorremmo arrivare alla sua stesura definitiva.
CHE
COSA C’E’ IN CANTIERE
Abbiamo in progetto di realizzare, nei
prossimi mesi, due dossier, un altro numero della rivista e un seminario, sulla
falsariga di quello organizzato lo scorso anno a La Spezia.
Con il primo dossier proponiamo un contributo
di Maria Arcà, che a partire dal vissuto quotidiano pone alla nostra attenzione
una serie di questioni ineludibili sul piano della riflessione e dell’azione
educativa.
Sul prossimo numero invece ci poniamo
l’obiettivo di proporre a lettori ed abbonati un giro di pareri delle varie
sigle dell’autorganizzazione sui motivi delle loro differenziazioni. Molti docenti
e, tanto più, molti genitori, stentano a raccapezzarsi in questo proliferare di
sigle. Vorremmo tentare di dare un contributo di chiarezza e favorire quel
processo unitario che a noi pare desiderio della maggioranza dei lavoratori
della scuola.
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