«Non parlava di lui che con Fido, il cane danese.
Il quale Fido, da bellissimo cucciolo, era divenuto un
bellissimo bestione. Tutto grigio, d'un velluto grigiocenere
senz'ombra nč macchia, con la muscolatura leonina, testaccia
quadrata, rotondi occhi rossici che potevan essere dolci e
feroci, temeva, rispettava il padrone; ma solo amava la
padrona, di esclusivo selvaggio amore.»
da «Finestre alte»