Copertina del
30-3-2000
IN BUONA COMPAGNIA
Pagina a cura di Massimo Martinucci

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ELEZIONI: APPELLO DEI VESCOVI PER I VALORI CRISTIANI

Il segretario della Cei Antonelli: chiedere affidabilità e coerenza con gli impegni elettorali - "Andare a votare è un dovere, i programmi sono più importanti della vita privata dei candidati"

Dal "Corriere della Sera"

ROMA - Andare a votare "è un dovere per un cristiano, sia alle regionali che per i referendum": magari uno può scegliere "responsabilmente" di astenersi, ma alle urne si deve andare. E una volta là è meglio scegliere secondo i programmi, che guardando alla "vita privata dei candidati": lo afferma l'arcivescovo Elio Antonelli, segretario della Conferenza episcopale italiana. Ieri Antonelli presentava ai giornalisti il comunicato conclusivo del Consiglio permanente della Cei, che si è tenuto la settimana scorsa. Richiesto di un giudizio sulla campagna elettorale, ha detto che la Chiesa "non vuole essere coinvolta in scelte di schieramento partitico", ma naturalmente "vigila e invita a vigilare sulla fedeltà ai valori che fanno parte del messaggio cristiano". Secondo il segretario della Cei "la vigilanza deve anche estendersi al comportamento dei politici, ai quali è legittimo chiedere affidabilità e coerenza con gli impegni elettorali". Per esempio, "non è ammissibile" che ci si dichiari contrari a una legge come quella dell'aborto, eppoi "si possa tranquillamente mancare dall'aula al momento del voto". Insistendo i giornalisti sulla vita privata dei candidati, Antonelli ha indicato queste priorità di cui dovrebbero tener conto gli elettori: "Il programma del partito e dello schieramento di appartenenza, le dichiarazioni pubbliche rese sui vari argomenti, i comportamenti politici conseguenti alle teorie sostenute sia dai singoli che dai gruppi, il comportamento privato". La vita privata viene per ultima, perché "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Quanto ai referendum, il comunicato del Consiglio permanente afferma che "non spetta alla Chiesa dare un giudizio sui vari sistemi istituzionali", essa però "ha a cuore che vengano trovate soluzioni in grado di coniugare la governabilità e la rappresentatività". Il comunicato segnala come discusso dai partecipanti anche il tema della "sicurezza dei cittadini", evidenziato da "recenti episodi di microcriminalità" e da "alcune discusse scarcerazioni". Dal dibattito è emerso che la microcriminalità "sta ormai diventando per certi aspetti più preoccupante della macrocriminalità". Tra i malanni cui rimediare, vi sono le "eccessive lentezze" del sistema giudiziario, che "favoriscono un certo disordine". Anche il sistema penitenziario abbisogna di aggiustamenti, essendo "per più di un aspetto giudicato insufficiente a favorire il recupero della persona e il suo reinserimento sociale". Riguardo a famiglia e bioetica, "molta preoccupazione" è stata espressa dal Consiglio "per alcuni fatti recenti, quali la concessione di un brevetto per lo sfruttamento di cellule di embrioni umani modificati, l'ordinanza sulla maternità surrogata, la risoluzione del Parlamento europeo per le convivenze omosessuali, che compromettono i valori fondamentali della persona e della famiglia". Quanto all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole dello Stato: "E' stata riaffermata la necessità che si arrivi quanto prima alla definizione dello statuto giuridico degli insegnanti". Antonelli ha commentato: "Sono gli ultimi precari e questo non è giusto". Infine il comunicato tratta della legge sulla parità scolastica, nella quale "si riconoscono alcuni aspetti apprezzabili, ma non la si ritiene sufficiente".

Luigi Accattoli

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