Copertina del
16-3-2000
IN BUONA COMPAGNIA
Pagina a cura di Massimo Martinucci

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La lunga battaglia contro il Cielo

da "Corriere della Sera on-line"

Davvero un destino cinico e baro, quello del signor Romano Oss, fondatore della rivista L'Ateo. Solo un ignoto Regista in vena di burle potrebbe averlo chiamato così. Se infatti mettete il cognome prima del nome, come si faceva a scuola, questo signore si chiama Oss Romano; il che, per un fondatore e direttore di giornale, non può non far venire in mente l'Osservatore Romano, il giornale vaticano. Eppure, la rivista (trimestrale) creata da Oss Romano è l'organo ufficiale dell'Uaar, Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, l'unica associazione italiana che proclama che Dio non esiste. Se oggi ci occupiamo di questa rivista e di questa associazione, è perché ricorre un anniversario particolare. Infatti, esattamente mezzo secolo fa, il 12 marzo 1950, papa Pio XII pubblicava l'enciclica Combattere la propaganda ateistica. Non c'è bisogno di essere teologi o storici, per immaginare quale fosse la "propaganda" che preoccupava papa Pacelli: basta aver visto qualche film con Peppone e don Camillo. Metà del pianeta non soltanto si dichiarava ufficialmente "senza Dio", ma proclamava baldanzosa che, con l'educazione del popolo e con il progresso scientifico, si sarebbe ben presto liberata l'umanità da quell'"oppio" che era la religione.
Passati cinquant'anni, ben altre sembrano essere le preoccupazioni della Chiesa: riunificazione dei cristiani, dialogo con le altre religioni, purificazione dai peccati del passato... E, se c'è qualcuno da "combattere", queste sono - oggi - le sette, la religiosità new age, il ricorso sempre più frequenti ad astrologi, cartomanti, occultisti. Magari è aumentato il cosiddetto "ateismo pratico", cioè è aumentato il numero di coloro che vivono senza porsi (almeno fino a certi momenti in cui le domande di sempre diventano inevitabili...) il problema di Dio; magari la religiosità si indirizza sempre più verso forme diverse da quella proposta dalla Chiesa. Ma chi teorizza più, oggi, che i Cieli sono vuoti? Chi pretende più di insegnare l'ateismo nelle scuole? Sembra dunque essersi avverata la "profezia" del laico André Malraux: "Il XXI secolo sarà religioso o non sarà".
Dov'è, dunque, oggi quella "propaganda ateistica" che a metà del Novecento preoccupava tanto papa Pacelli? Quel che è rimasto della fede ottocentesca nel positivismo è appunto questa Uaar, "unica associazione italiana di atei e di agnostici, completamente indipendente da forze politiche o da gruppi di pressione" (così si autodefiniscono i suoi membri), costituita di fatto nel 1987 e legalmente nel 1991. La sede è a Padova, in via Cornaro 1/A, presso la Legambiente. Ma per conoscere questi militanti puri e duri dell'ateismo, naturalmente il mezzo più semplice è Internet: www.uaar.it. La Uaar è, naturalmente, "laica e democratica" da statuto, "intende esprimere anzitutto la fiducia nella ragione come termine di riferimento fra gli uomini" e "non può aderire all'Uaar chi, anche non seguendo alcuna delle religioni ufficiali, crede nella vita ultraterrena, nei demòni, nella metempsicosi, negli ectoplasmi, nei fantasmi, nella cabala, nell'astrologia". La parola d'ordine dunque è: lotta contro ogni fede.
Ma anche gli atei dell'Uaar hanno un Messia ("Anche noi abbiamo i nostri grandi maestri, un nome per tutti: Darwin", ha scritto Romano Oss) e soprattutto hanno una fede certa, granitica, incontestabile: "L'uomo non si è solo evoluto da una scimmia: l'uomo è una scimmia", ha scritto Martino Rizzotti sull'ultimo numero de L'Ateo, forse andando un po' oltre gli insegnamenti del Maestro. Tutto è frutto del caso e dell'evoluzione, e non è il caso di porsi domande ingenue come quella formulata da quel sempliciotto di Einstein: "Perché esiste qualcosa e non il Nulla?".
La certezza che l'uomo sia solo una "macchina" che si è "autocostruita" in modo casuale, e che è destinata a dissolversi nel Vuoto, non esime comunque gli atei dall'impegno. L'Uaar, infatti, si prefigge alcuni scopi precisi. Naturalmente la diffusione "delle idee atee e agnostiche". Ma il bersaglio principale è la Chiesa. "Noi conduciamo una battaglia anticlericale, in particolare anticattolica", ha scritto Romano Oss sull'Ateo. E così, l'Uaar vuole riaffermare la "completa laicità dello Stato, lottando per l'abolizione di ogni privilegio accordato alla religione cattolica nella scuola e nella società in generale e promuovendo, fra l'altro, l'abrogazione dell'articolo 7 della Costituzione che fa propri i Patti Lateranensi"; si chiede poi l'abrogazione "dell'8 per mille" e la rimozione "del crocefisso negli edifici pubblici".
Ma la battaglia più importante è ora quella affidata all'Associazione per lo Sbattezzo: "L'Uaar ha intrapreso una piccola ma speriamo lunga marcia di bonifica statistica ... Si tratta di ottenere dai pastori - su precisa richiesta naturalmente - la cancellazione del proprio nome dai registri parrocchiali". Così si vedrà che gli atei sono molti più di quanto non si creda: secondo l'Uaar, in Italia sono già 7.835.000, il 13,6 per cento della popolazione; nel mondo gli atei sono 222.195.000, i non credenti 886.928.000. Altro che trionfalismi clericali.

MICHELE BRAMBILLA

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