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Canale della Lingua: riqualificazione o beffa?
L'obiettivo della Regione, del Comune di Roma e della nostra Circoscrizione è il risanamento delle borgate, per questo il C.d.Q. Colombo da 15 anni, conservandosi nella legalità (privo di abusi edilizi), si dimostra sensibile alla riqualificazione dell'intera area di Via Canale della Lingua.
In questa zona non esistono grandi spazi liberi dove ricavare gli standards necessari per la riqualificazione, ad eccezione del perimetro del Colombo che è interstiziale al toponimo Aurora - La Lingua ed ai consorzi Il Pino e La Franchina, fortemente edificate e dove sono state localizzate a macchia di leopardo, senza alcuna logica e senza alcun requisito, aree edificabili.
Visto il degrado della zona il "Colombo" senza esitare e con grande spirito sociale propone la concessione a titolo gratuito di parte dell'area di sua proprietà.
Questo per rendere praticabile l'esigenza di un territorio di discrete dimensioni e dai bassi costi infrastrutturali per il Comune, di trasformarsi da meno di Borgata a "Quartiere Moderno" caratterizzato da un'edificazione residenziale servita da fonti di energia rinnovabili, dall'illuminazione pubblica mediante pali fotovoltaici, da un punto verde qualità, da tanto verde pubblico, da una chiesa, un asilo nido, da piste ciclabili e da quanto possa trasformare una zona degradata dall'abusivismo e destinata, senza una situazione urbanistica a svilupparsi nella stessa condizione, in un Quartiere degno di tale appellativo.
Nonostante questa disponibilità che concilia le esigenze dei cittadini e quelle degli obiettivi della Regione, del Comune e della Circoscrizione il C.d.Q. "Colombo" che in questi lunghi anni, tra le varie richieste inoltrate, ha presentato un programma di recupero integrato in variante al Piano Regolatore Generale "Piano delle Certezze", si è visto escludere da tale Piano perché non meritevole di risanamento in quanto non compromesso oltre il 30% dall'abusivismo edilizio.
Questa risposta è forse un'istigazione all'abusivismo?
Se non possiamo diventare un toponimo nel Piano delle Certezze per inesistente compromissione edilizia, dunque per il rispetto delle Leggi e soprattutto dell'Ambiente di cui siamo portatori e rappresentanti volontari, esistono altri strumenti urbanistici (convenzioni, piani integrati, ecc.) che possono essere applicati per difendere un'area che potrebbe diventare la continuazione di "verde e tranquillità" rappresentata dalle convenzioni AXA, Casalpalocco, Palocco 84 e la Pineta alle nostre spalle.
I tecnici del Comune ed i rappresentanti delle varie commissioni competenti ci dicono che tecnicamente le nostre richieste possono essere accolte e attuate perché l'area di Via Canale della Lingua si presta al maquillage da noi richiesto molto più di altre zone per le quali si parla di un possibile recupero.
Gli stessi ci dicono che ciò che manca al "Colombo" è la volontà politica della sua parte, dunque non l'assenza di requisiti tecnici o l'inapplicabilità di alcune leggi: il 9 aprile 2000, in un intervento a Stagni di Ostia Antica, l'Ass. all'Urbanistica Domenico Cecchini rivolgendosi ai rappresentanti del C.d.Q. "Colombo" ha preso l'impegno di trovare una soluzione urbanistica, all'interno del Nuovo Piano Regolatore Generale, per detto Comitato.
Questa promessa apre la grande speranza di riqualificazione della periferia e la più grande promessa di saziare le esigenze dei piccoli cittadini che hanno visto e vedono proliferare la speculazione edilizia che ha deturpato il nostro territorio.
Il nostro dubbio è che le promesse dell'Assessore siano una beffa perché a tutt'oggi non abbiamo visto cambiare nemmeno la destinazione d'uso del "Colombo" da H2 ad H1 come richiesta nell'osservazione al Piano delle Certezze.
Le elezioni regionali hanno confermato l'attenzione dei cittadini per problematiche ancora irrisolte, proprio come questa.
Perciò speriamo che la Circoscrizione si dia da fare ponendo un forte input al risanamento di questa zona e che i cittadini più deboli (dei grandi costruttori edili) vedano delle soluzioni alle proprie esigenze prima delle elezioni del nuovo sindaco di Roma.
A buon intenditore poche parole "e molti fatti".
Pasquale Veggente - C.d.Q. Colombo
A proposito di cani ... (1)
Egregio Direttore,
in riferimento all'articolo Cani senza guinzaglio di Cristina Castagnaro, apparso sul n° 40 di Zeus, valuto positivamente la sia pur tardiva iniziativa del Comune di far conoscere e poi applicare (speriamo) le normative inerenti il possesso di animali domestici ed in particolare di cani; tanto più necessaria poiché i cani di ultima generazione tendono, secondo moda, ad essere più vicini alle belve che ad animali domestici.
Mi sembra invece che si sia trascurato l'aspetto molto importante del problema dell'inquinamento acustico e che forse non è stato contemplato nella relativa normativa o negli appositi regolamenti (lo sarà, forse, fra una decina d'anni con il solito colpevole ritardo).
È evidente che l'abbaiare dei cani, specialmente quelli di grossa taglia, se perdurante può diventare un grosso fastidio tale da influire negativamente sul sistema nervoso di chi, senza alcuna colpa se non quella di vivere in un condominio dove abitano proprietari di cani ignoranti e maleducati, è costretto a subire passivamente.
Ritengo utile sensibilizzare la gente e soprattutto i Vigili Urbani a questo problema che, in condomini come il mio (Via Tespi) è veramente drammatico.
Aldo Lanzi
Nel box all'interno dell'articolo da lei citato, viene elencato l'art. 176 del Regolamento Veterinario che, pena la sanzione di L. 250.000, dispone "l'obbligo del guinzaglio e museruola anche nei condomini e cortili privati per cani di grossa taglia".
Come spesso avviene in Italia, dunque, la legge c'è, e sarebbe finalmente ora che fosse rispettata e fatta rispettare.
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Luca Leonardi
A proposito di cani ... (2)
È con sommo piacere che ho letto l'articolo pubblicato a pag.17 di Zeus di aprile riguardante i cani. Premetto che sono un'amante dei cani, ma mi dispiace molto vedere i possessori dei cani non rispettare le più elementari norme di convivenza.
Portare a spasso un bambino piccolo all'Axa diventa uno slalom tra gli escrementi disseminati sui prati; quando poi si trovano anche sui marciapiedi è proprio il colmo! Sembra che i cani abbiano tutti i diritti e i bambini non esiste un solo spazio riservato esclusivamente ai bambini, mentre i cani possono andare ovunque.
Mi auguro che i Vigili Urbani facciano dei controlli: ad esempio, assicurarsi che i possessori dei cani abbiano con loro paletta e sacchetti: se non ce l'hanno è evidente che non raccolgono nulla! A me non è mai capitato di vedere nessuno raccogliere gli escrementi e nemmeno di vedere i Vigili a ispezionare e mi pare di capire che il Regolamento Veterinario risalga al 1994 e siamo al 2000… Sarebbe tempo che lo facessero!
È anche abbastanza facile perché i cani hanno orari di uscita più o meno uguali ed anche i percorsi (Via dei Pescatori - Via Bacchilide).
I Vigili hanno molti altri compiti da svolgere ed avranno quasi certamente poco tempo da dedicare al controllo dei cani, quindi del problema "pulizia" chi se ne occuperà?
Cordiali saluti.
D.V.
Un lettore molto attento
Preg.ma Redazione,
vi scrivo dopo aver letto l'interessante articolo di Daniele Pietrini a riguardo della Piazza della Stazione Vecchia di Ostia su Zeus di aprile2000.
L'autore descrive la perduta Stazione e gli edifici intorno ad essa (fortunatamente tuttora esistenti), e, dando prova di rara sensibilità culturale, aggiunge una descrizione appassionata delle loro caratteristiche architettoniche.
Non a caso tali edifici sono tuttora considerati eccellenti opere del primo quarto del XX secolo e indicati come casi di studio presso l'Università. Infatti anch'io avevo ammirato e studiato quegli edifici alcuni anni fa, preparando l'esame di Composizione Architettonica, sotto la guida dell'arch. Marina Regni Sennato (all'epoca assistente del Prof. Marcello Rebecchini).
La Basilica Regina Pacis, soprattutto, è un monumento di particolare bellezza e valore artistico; devo però fare rispettosamente presente al Dr. Pietrini che l'Architetto Magni, progettista della Basilica, si chiamava Giulio, e non Luigi (l'errore è senz'altro commesso in buona fede dato che Luigi Magni è il nome del famoso regista di bei film a carattere storico, nonché scrittore ed autore teatrale di successo.
Dunque si tratta di un quasi omonimo anch'egli artista e anch'egli noto per l'amore verso Roma, la sua storia e la sua arte... facile confondere!).
Ricordo infine tra le molte bellissime opere dell'Architetto Giulio Magni (nato a Velletri nel 1859 e morto a Roma nel 1930), il Ministero della Marina.
Con i più rispettosi saluti e con i complimenti vivissimi per i meriti culturali che contraddistinguono da sempre la pubblicazione di Zeus.
ing. Graziano Fronzuto
L'ing. Fronzuto ha ragione: era Giulio e non Luigi Magni. Purtroppo il lapsus è sempre in agguato.
La ringrazio per la rettifica e per i complimenti. Continui a seguirci! .
Daniele Pietrini
Litigi a mezzo stampa
Gentile Direttore,
in questi ultimi tempi il nostro Consorzio sembra il cast cinematografico della Guerra dei Roses o del più casalingo Parenti serpenti. Io non voglio e non posso entrare nel merito della diatriba perché non conosco cosa ci sia realmente dietro questo "litigio a mezzo stampa".
Sono però sorpresa da alcuni comportamenti: le critiche di illegittimità al nostro Statuto, espresse pochi giorni prima dell'assemblea del 18.11.99 che doveva discutere sull'acquisto o meno del lotto P4, provenivano in gran parte da persone che, in passato, avevano fatto parte del CdA consortile o addirittura mi sembra che ne fossero stati alla guida.
Mi domando come mai fino a quel momento non fossero stati "folgorati sulla via di Damasco".
Altra sorpresa l'ho avuta dalle dissociazioni postume a mezzo stampa locale.
Sembra che stiamo diventando quasi dei "piccoli Buscetta" e che ci facciamo prendere dalla voglia di pentitismo, altrimenti quale sede migliore che quella della contestata assemblea per esprimere il favore o il dissenso sia intervenendo che con il voto?
La mia personalissima opinione è comunque che ogni lotto sottratto al cemento è senz'altro una cosa positiva per la vivibilità del Consorzio e per evitare in futuro problemi come quelli avuti finora dagli abitanti di Casalpalocco con il proprietario delle aree consortili.
Forse tante energie potevano essere rivolte a tentare di fermare la costruzione del megadistributore appena al di fuori del nostro comprensorio o per ottenere la restituzione alla fruibilità per tutti dei terreni illegittimamente occupati da alcuni consorziati nella strada parallela a Via Stesicoro e alle spalle della sede consortile.
Se poi ci sono altri reconditi motivi per contestare l'acquisto perché, invece di tanto bla-bla sulla stampa locale, non si sono prodotte prove certe all'Assemblea del 18.11.99 o addirittura alla Procura della Repubblica?
Se c'è qualcuno in possesso di prove, per cortesia lo faccia prima della prossima Assemblea e ci mostri l'esposto.
Comunque, ai sensi della legge 241/91, è permesso l'accesso ai documenti: aspettiamo la pubblicazione dei verbali dell'assemblea del 18.11.99 per controllare de visu, e non per sentito dire, le votazioni.
Margherita Rossetti
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