Incontro con il vicepresidente Luigi Filippo Alonzo
Ultime notizie dal Consorzio Palocco
di Barbara Liverzani

Proprio quando la situazione sembrava risolta, grazie all'approvazione della Delibera per l'acquisizione gratuita al demanio comunale del verde e delle strade di Palocco, il sig. Corvini ha trovato, ancora una volta, il modo di far parlare di sé.
Lo scorso 4 maggio si è presentato alla sede degli uffici del Consorzio di Casalpalocco con un Ufficiale Giudiziario per rendere esecutiva la sentenza di sfratto.
Una sentenza, in realtà, poco convincente soprattutto per il fatto che, mentre riconosce valido il verbale di consegna del 1980, con il quale la Società Generale Immobiliare cedeva al Consorzio tutte le infrastrutture ed i servizi di interesse collettivo, obietta al tempo stesso che tra questi non era specificatamente indicata la sede consortile la cui proprietà è, quindi, del sig. Corvini.
"Ma com'è pensabile - protestano al Consorzio - che la S.G.I. per assicurare la continuità della gestione consortile cedesse tutte le infrastrutture ed i servizi e non cedesse anche gli uffici, da sempre centrale operativa ed amministrativa del Consorzio?"
Per fare il punto della situazione abbiamo incontrato il comandante Alonzo, vicepresidente del Consorzio, il quale ci ha chiarito le idee anche su altre questioni che stanno a cuore ai palocchini.
Comandante Alonzo ci può spiegare a che punto è il procedimento giudiziario relativo allo sfratto?
Abbiamo già presentato ricorso in Corte d'Appello ma, come sa, i tempi della giustizia nel nostro Paese non sono proprio "tempestivi" e così ci vorranno ancora molti mesi prima di arrivare ad un giudizio definitivo.
In attesa di tale giudizio, per bloccare la procedura di sfratto e non interrompere l'erogazione dei servizi consortili, avevamo chiesto al giudice un'istanza sospensiva.
Ma la Corte, poiché il sig. Corvini, nella memoria presentata dal suo avvocato, aveva dato la propria disponibilità ad affittare i locali a prezzo di mercato, ha respinto l'istanza.
In realtà, in seguito il sig. Corvini non ha dato alcuna risposta alle nostre richieste di trattativa e, ignorando la sua precedente dichiarazione, si è presentato con l'Ufficiale Giudiziario per eseguire lo sfratto.
Ha fatto, insomma, chiaramente capire che prima intende chiudere la sede ed entrarvi in possesso e soltanto dopo si potrà tentare di trovare un accordo.
Adesso cosa pensate di fare?
Per ora ci ha concesso fino al 15 giugno per lo sgombro degli uffici e del padiglione rimessa macchine: abbiamo, quindi, circa quaranta giorni per cercare un'altra ubicazione.
Avete già in mente qualche possibile sede?
In questo momento è in corso una trattativa per un trasferimento provvisorio degli uffici in uno dei capannoni del Comune assegnati alle Forze Sociali.
Inoltre, abbiamo avanzato richiesta al Comune per la concessione di un appezzamento di terreno di proprietà comunale tra la scuola media Omero e la nuova Caserma dei Carabinieri, dove a causa conclusa, con i relativi permessi, potremmo ubicare un prefabbricato per gli uffici ed uno per la rimessa dei mezzi.
Per quanto riguarda la discarica del verde pubblico si sta discutendo su un eventuale collocazione dove c'è il depuratore.
Ma se la sede del Consorzio rientrasse tra quelle infrastrutture di servizio pubblico acquisite dal Comune, sareste, per così dire, "salvi"?
In teoria sì, ma fin dall'inizio l'assessore Montino (che si è occupato della stesura della delibera, ndr) ha espresso qualche perplessità sulla possibilità che gli uffici possano rientrare tra le infrastrutture acquisite dal Comune, perché non è facile "far passare" degli uffici come servizio pubblico.
Intanto la delibera, dopo l'ok della Giunta, aspetta di essere approvata dal Consiglio Comunale.
Nei prossimi giorni, alla presenza del geometra di Corvini, De Luca, e dell'architetto del Comune, verranno realizzati i sopralluoghi per redigere l'elenco preciso della strade, delle infrastrutture, dei servizi e degli spazi verdi che passeranno al demanio comunale.
Una volta stabilito cosa verrà acquisito dal Comune, Corvini dovrà firmare un Atto di Cessione Gratuita.
A questo punto approfittiamo della disponibilità del comandante Alonzo per chiedergli qualche delucidazione in merito alla cosiddetta fascia di rispetto, ossia la striscia adiacente alla Cristoforo Colombo, anch'essa acquisita da Corvini mediante l'atto di vendita del liquidatore...
Nell'art 10 dell'ormai famosa Convenzione tra la Soc. Generale Immobiliare e il Comune, è specificato che, in caso di allargamento della Colombo, tale fascia, larga 20 metri, deve essere ceduta al Comune.
Si tratta, dunque, di una questione molto delicata, che sta particolarmente a cuore a quanti hanno tale fascia all'interno della loro proprietà.
Ad essere preoccupati sono soprattutto coloro che hanno deciso, per vari motivi, di acquistare il terreno da Corvini e che, adesso, non vogliono vedersi portare via ciò per cui hanno pagato.
Comandante, che ne sarà della fascia di rispetto, passerà o no al Comune?
La Convenzione parla chiaro in proposito e l'avvocato Pastore (il legale di Corvini, ndr), lo sa bene: ha già detto chiaramente all'Avvocatura del Comune che cederà quei terreni soltanto quando, e se, verrà allargata la Cristoforo Colombo.
Effettivamente, nel nuovo Piano Regolatore è previsto un allargamento della strada, ma per ora è solo a livello di studio e finché il Piano non verrà approvato mediante delibera, tale progetto non ha alcun valore.
Dunque, per ora, la fascia di rispetto rimarrà a Corvini e quanti, avendovi costruito o volendo mantenere l'uscita sulla Colombo, hanno comprato da lui possono stare tranquilli.

Il Consorzio di Palocco
Somm. Mag. '00 - N° 41

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