|
Sì, perché, ogniqualvolta la cittadinanza chiedeva maggiore protezione e, soprattutto, un incremento di organico nel territorio, le statistiche citate dall'Arma presentavano l'Axa e Palocco come due dei quartieri di Roma più tranquilli, denunce alla mano.
"Uno degli scopi principali del Comitato di Sicurezza dell'Axa - dichiara il presidente Gilberto Magrone (Tel. 0328/83.50.540) - è quello di spingere a denunciare anche i tentativi di furto e i furti di modesta entità, nei quali i ladri hanno potuto sottrarre magari solo qualche oggetto di poco valore perché disturbati.
Abbiamo infatti notato che, se si inizia a parlare con un gruppo di cittadini delle tipologie di furti che hanno subìto, subito escono fuori casi analoghi, caduti quasi nel dimenticatoio perché la porta era stata magari forzata ma il ladro non era riuscito ad entrare; perché il vicino aveva visto qualcuno scavalcare il muro di recinzione ma il furto era stato evitato dall'abbaiare dei cani; perché il valore degli oggetti rubati era di importo irrisorio e sembrava non giustificare la perdita di tempo necessaria alla stesura della denuncia.
Abbiamo allora istituito il Comitato di Sicurezza, una rete di 35 persone circa, che, nel quartiere, costituiscono dei punti di osservazione ai quali fare riferimento e telefonare se capita di assistere a fatti o movimenti sospetti che potrebbero presupporre a un furto o a una rapina."
Il sistema si rifà al Neighbourhood Watch di anglosassone memoria e ben si adatta a quartieri come l'Axapalocco, in cui la tipologia delle abitazioni, unita alla presenza di piante di alto fusto e alberi, alle vie spesso prive di negozi, che con le loro insegne contribuiscono all'illuminazione del fronte stradale, e al relativo traffico interno, costituiscono un aiuto per i malintenzionati che vogliano introdursi nelle ville.
"I Carabinieri delle stazioni di Casalpalocco e di Acilia fanno il possibile, e a volte anche di più - è il pensiero del consigliere circoscrizionale Fabrizio Testa - nonostante le croniche carenze d'organico e una legislazione che tutela il delinquente più che l'onesto cittadino.
Con quale spirito si va ad arrestare uno scippatore o un topo d'appartamento, rischiando la vita e sapendo che tanto il giorno dopo il ladro sarà a piede libero, in grado di delinquere nuovamente?"
Prevenire è meglio che curare, anche in questo campo.
Roberto Porrini, titolare della Porrini s.n.c. , ditta che si occupa della installazione di sistemi di sicurezza, fornisce qualche utile suggerimento: "Se si è in una casa priva di inferriate, è meglio evitare di lasciare le finestre aperte quando ci si sposta in un'altra stanza e, soprattutto d'estate, applicare quantomeno i blocchi sulle tapparelle se vengono lasciate semiaperte.
Quando non si è in casa, bisogna cercare di rendere meno fissi gli orari di assenza, compartimentare la casa chiudendo le porte interne a chiave e rendere meno vulnerabili le difese perimetrali, verificando sempre il livello di sicurezza delle serrature e usando, magari, chiavi non duplicabili.
Questo perché - continua Porrini - mentre a Roma circa l'80% delle effrazioni avviene tramite la porta di ingresso, che costituisce spesso l'unico accesso della casa, nelle zone residenziali sono soprattutto le finestre ad essere prese di mira."
Lo ascolta interessata Bianca Maria De Luca, presidente di Assoacilia e vicepresidente Ascom, in rappresentanza dei commercianti, che ogni giorno convivono con il timore, sempre maggiore, di essere vittime di rapine.
"Nell'incontro avuto con il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza lo scorso 29 marzo - tuona la De Luca - nonostante la gravità della situazione in Tredicesima, abbiamo ricevuto garanzie esclusivamente sull'intensificazione delle attività di prevenzione e investigazione, che il questore La Barbera intende affrontare incaricando un paio di elementi della Squadra Mobile, che collaboreranno con il Commissariato di Ostia.
Il Comandante regionale dei carabinieri, Favara, ritiene che la presenza del Gruppo sia più che sufficiente ad affrontare l'emergenza. I circa 12 casi di rapina, attentati incendiari e dinamitardi, perpetrati negli ultimi 3 mesi nei confronti di commercianti e l'attentato più sconcertante contro il presidente della Commissione Regionale contro la Criminalità della Regione Lazio, Angelo Bonelli, non possono essere superficialmente identificati come atti personali o legati alla concorrenza. Q
ueste giustificazioni ci spaventano e ci preoccupano, soprattutto perché è nostra impressione che chi ci dovrebbe tutelare stia brancolando nel buio.
È certo che, al ripetersi di eventuali ulteriori fatti gravi, che ovviamente scongiuriamo, non ci accontenteremo più delle parole, ma pretenderemo da chi oggi ha promesso di tutelarci, il giusto resoconto..."
|
|