Comitato di Quartiere AXA
Indignazione di un cittadino
di Margherita Rossetti

Come cittadina sono indignata dal comportamento tenuto nei nostri confronti dai nostri rappresentanti a livello politico.
La totale noncuranza che ci dimostrano ci pone alcuni gradini al di sotto degli amici a quattro zampe.
Questi signori, che hanno "carpito" la nostra buona fede abbindolandoci con tanti paroloni come piano delle certezze, città ricucita, articoli 11 e altre amenità del genere, confidando forse nella nostra cattiva memoria, in anni e anni, tranne che in una zona particolare, non hanno fatto nulla.
Nell'entroterra, infatti, finora gli artt. 11, che avrebbero dovuto risolvere tutti i problemi, ne hanno solo prodotti di più gravi.
A fronte dei molti quattrini che certamente il Comune di Roma ha ottenuto come tributi versati per l'urbanizzazione delle migliaia di alloggi, regolarmente autorizzati da questa amministrazione, come opere a scomputo cosa è stato fatto oltre che
progetti per centri commerciali e mega-impianti di carburante, l'ultimo dei quali scandalosamente posizionato nello stesso incrocio (Via Prato Cornelio - Via di Macchia Saponara) dove il Presidente della Circoscrizione, recentemente scomparso, aveva richiesto un semaforo o una rotatoria per la sua pericolosità.

Nonostante il divieto, mezzi di portata superiore alle 7 tonnellate  continuano ad attraversare Via di Macchia Saponara

E che dire delle due strade incompiute (Via Purificato e Via Molajoli) che avrebbero dovuto collegarsi con Via di Acilia già da giugno 1999, quella stessa Via di Acilia per cui, fin dal '97, sembrava che a "giorni" sarebbero stati iniziati i lavori del raddoppio e del sottopasso sulla Colombo, e che ora sembra in forse perché "qualcuno" avrebbe approvato la costruzione di un ennesimo centro commerciale all'angolo di Via Mellano.
Lo "scippo" della stazione metro di Acilia sud, che qualche genio voleva spostare in aperta campagna, non è riuscito per un soffio, mentre invece sembra essere riuscito quello della strada lungo l'argine sul canale Palocco, di cui, fin dai primi giorni successivi al 24 ottobre 1999, non si parla più.
Eppure questa strada, già percorribile in terra battuta da Via dei Pescatori fino a Via di Saponara, veniva considerata dall'arch. Violo già nel 1993 come da realizzare immediatamente per sgravare dal traffico Via di Acilia e Via Pindaro - Via di Macchia Saponara, ex strade di bonifica trasformate dall'inettitudine degli amministratori in "arterie", soffocate ormai dall'abnorme transito di collegamento tra Colombo e Ostiense, con gravi danni dimostrati sia per l'ambiente che per la salute delle persone.
L'urgenza della realizzazione di questa nuova strada (nuova nel 1993, migliaia di abitanti... fa) trovava d'accordo persone di diversa militanza politica ma di uguale onestà morale come Carlo Barretta e Fabrizio Testa, ma, mentre a Roma sta per essere smantellata addirittura la Tangenziale, qui nel nostro territorio l'unica bretella approvata sembra essere quella da Via dei Romagnoli che eliminerà, giustamente, un po' di traffico da Ostia Antica.
Gli interventi, guarda caso, sembrano infatti essere sempre diretti in quelle parti, mentre l'alternativa per Via Pindaro - Via di Macchia Saponara non si vuole trovare e, anzi, si vuole allargare la strada per riversarci ancora più traffico, nonostante le richieste di limitazione del traffico, peraltro ancora disattese, sia del VII che del X Dipartimento del Comune di Roma. 
A fronte di questo lassismo pubblico, l'iniziativa privata  ha fatto invece molto.
In un paio di mesi, senza che quasi se ne accorgesse nessuno, a ridosso della strada sono state costruite 5 ville, ma da quelle parti non si è fatto vedere né il Ministro dei LL.PP. né l'assessore alle Politiche del Territorio e men che mai il Sindaco, che, al massimo, inaugura qualche vetrata ...
La strada potrebbe essere ancora realizzata e rapidamente in quanto il tracciato esistente in terra battuta  è già percorribile, magari anche questa con una bretella  per  collegarla  direttamente  con  la Via C. Colombo: noi non apparteniamo a specie animali protette, siamo educati e non scendiamo in piazza, non tiriamo seggiole e soprattutto non siamo abitanti della zona più curata dell'entroterra: siamo quindi figli di un "dio minore", ma chi occupa "poltrone pubbliche" e fa o dovrebbe fare progetti e opere sull'intero territorio deve darci qualche risposta seria, possibilmente prima delle prossime elezioni politiche, perché esiste un rapporto di diritti-doveri tra Istituzioni e Cittadini (e sono tali anche gli abitanti dei "consorzi obbligatori" con il Comune di Roma)  che non può avere una valenza solo unilaterale.
Quando finirà in questa Circoscrizione l'uso quasi "privatistico" della cosa pubblica e si penserà alle opere necessarie non solamente ad una piccola parte dei residenti ma all'intero entroterra?

c.d.q. axa

Sommario n° 40 - Apr. '00
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