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Finalmente una buona notizia: i vertici aziendali dell'Atac e del Cotral hanno disposto il ritorno del percorso dei mezzi fuori servizio nella sua sede naturale, cioè il viadotto Zelia Nuttal, nella zona industriale dove sorge il deposito.
Sulle nostre strade passeranno solo le vetture che realmente vi fanno servizio.
Tutto questo è stato possibile grazie in parte alla nostra coerenza nel richiedere quanto ci spetta, ma soprattutto all'incontro delle volontà di tre persone oneste: l'avv. Alessandro Licheri, Difensore Civico della Provincia di Roma, l'ing. Taccari del VII Dipartimento del Comune di Roma e la signora Saccarelli dello staff dell'on. Tocci.
L'ing. Taccari è anche intervenuto sui vertici politici e sul Comandante dei VV.UU. della XIII Circoscrizione affinché venisse trovata una soluzione per limitare stabilmente il traffico pesante su Via Pindaro-Via di Macchia Saponara, e questo non solo per la tutela della salute e dell'incolumità degli abitanti, ma anche per allontanare dalle murature il pericolo che certamente consegue alle vibrazioni impresse da bisonti della strada di ogni peso e dimensione.
Tirato per "la giacca" il comandante dei VV.UU. ha "partorito" la determinazione dirigenziale già pubblicata che può essere accettata solo come inizio.
Bisogna dare atto al dr. Marinelli che qualcosa ha cercato di fare e l'apposizione dei cartelli di divieto di transito ai mezzi pesanti oltre 7 t. potrebbe essere considerato tale se non fosse a termine.
Qualcosina si è fatto, ma ci voleva un po' più di coraggio e tutelare realmente il cittadino.
I cartelli per il limite di 7 t. non sono stati messi in maniera omogenea, come pure non è stato messo il cartello che indica il limite di velocità nel centro abitato.
A parte questo, e a parte anche il fatto che non si sa che fine abbia fatto l'autovelox fornito in dotazione al XIII gruppo, su queste strade, tranne i carri armati e i lanciamissili, ci passa di tutto: cisterne con liquidi infiammabili lunghe 12 metri, Tir di ogni peso e dimensione, bilici stracarichi di terra, ferro, pietre o con agganciato un carrellone con sopra enormi macchine per i movimenti di terra.
Ed i Vigili, che dovrebbero controllare il rispetto dell'ordinanza?
Tanti anni fa, per segnalare la vendita del vino genuino, ai Castelli Romani, era uso comune attaccare delle "frasche" sopra la porta del locale.
Forse se si mettesse sulla strada una seggiola con la giacca di una divisa, quegli utenti da Formula uno e i conducenti dei Tir che mettono a repentaglio quotidianamente la nostra vita potrebbero essere intimoriti dall'idea che prima o poi il legittimo proprietario potrebbe uscire per riprendersi la giacca e quindi essere indotto a non rischiare....
Se si considera il fatto che nella Consulta Circoscrizionale per la Sicurezza entra di diritto un rappresentante dei VV.UU., se questi uomini non riescono a far rispettare un'ordinanza con cosa fermeranno i malfattori?
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