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Il ponte dei sospiri... e degli incidenti!
Egregio Direttore,
le invio questa lettera aperta quale istanza degli abitanti della XIII circoscrizione.
Non sembra anche a lei quanto mai grave che occorra per forza aspettare il morto prima di affrontare e risolvere un problema in Italia?
È ormai evidente che la classe politica che ci "governa", non è molto attenta ai problemi del nostro entroterra, altrimenti non si comprenderebbe come mai, nonostante le proteste dei residenti ed i continui incidenti constatati dai Vigili Urbani (circa uno ogni due giorni!), non venga affrontato e risolto il problema di Via Maccari, incrocio con Via di Prato Cornelio.
Quest'incrocio, nato dall'apertura del ponte tanto agognato dai residenti, si è trasformato per carenza di segnaletica e per la diversa ampiezza delle due strade in un boomerang per molti degli abitanti del quartiere, che sono costretti quasi tutti i giorni ad assistere impotenti ad incidenti, la maggior parte dei quali avvengono nelle ore notturne, a causa della scarsissima visibilità che si ha nell'imboccare l'incrocio.
Stanchi di aspettare, hanno deciso di fare una raccolta di firme da presentare al Presidente della XIII Circoscrizione al fine di sensibilizzarlo al problema e affinché si attivi presso gli organi competenti perché venga posto un semaforo all'incrocio incriminato o, qualora fosse troppo pretenziosa, una simile richiesta... (ma può essere troppo pretenzioso cercare di non morire?) almeno un lampeggiatore che indichi ai tanti guidatori distratti la prossimità di una intersezione molto pericolosa.
Questa iniziativa, apolitica, organizzata dai cittadini del quartiere, va ad unirsi e avallare l'interrogazione circoscrizionale che personalmente ho presentato nei giorni scorsi proprio sulla pericolosità dell'incrocio di Via Maccari, il quale necessita urgentemente di una più visibile segnaletica.
Nella speranza che, almeno per questa volta, le richieste dei cittadini e dei rappresentanti politici dell'entroterra vengano ascoltate dagli organi competenti, le porgo i miei saluti e sarà mia premura nel prossimo numero del suo giornale comunicare se, e come, anche questo problema sia stato risolto: esso costituirebbe un segnale positivo che qualcosa ancora funziona.
Francesco Zongoli - cons. AN in XIII Circ.ne
Più o meno "vigili"
Gentile Direttore,
lo scorso 10 febbraio, un grande albero di circa 20 metri di altezza, situato nel mio giardino, si è staccato in parte dalle radici e si è piegato verso la Via di Macchia Saponara, o a causa di infiltrazioni di acqua meteoriche nelle radici (in tale Via non ci sono fognature), o per le vibrazioni causate dai grandi mezzi che sfrecciano praticamente a ridosso del muro di cinta e dell'ingresso.
Intorno alle 10 del mattino ho contattato degli operai per abbatterlo, ma la risposta è stata che fino alle 16,30 non ne avrebbero avuto la possibilità. Alle ore 12,30 l'albero si era piegato ancora di più, ricontattavo gli operai e successivamente, dalle ore 13,15 fino alle ore 14,15 ininterrottamente cercavo di parlare con i VV.UU. del distaccamento AXA perché mettessero dei divieti di transito a tutela della pubblica incolumità.
La linea telefonica era costantemente occupata.
I miei familiari già dalle ore 12.00 si erano messi nella strada cercando di preavvertire le persone del pericolo.
Alle ore 14,30 telefonavo al 115 chiedendo l'aiuto dei Vigili del Fuoco, che in una ventina di minuti sono arrivati sul posto e, constatata la gravissima situazione di pericolo, chiedevano l'autorizzazione ad operare in un'area privata e l'invio di un camion fornito di scala.
In attesa dell'arrivo di questa, i VV.FF. si sono posizionati sulla strada pronti ad affrontare l'emergenza.
All'arrivo del camion, hanno abbattuto il grande cedro, eliminando la grave situazione di pericolo.
È stato a questo punto che è passata finalmente su Via di Macchia Saponara una vettura dei VV.UU. del distaccamento Axa, ma ormai non servivano più.
Voglio sottolineare l'impegno e il senso di responsabilità mostrati dalle due squadre di Vigili del Fuoco e ringraziare particolarmente il capo-squadra sig. Bonacasata: il loro intervento è sicuramente valso a scongiurare danni a persone e a cose.
Voglio anche evidenziare lo stato di abbandono della zona. Dalle 10.00 del mattino nessun vigile di quartiere è transitato su Via di Macchia Saponara, e comunicare con loro è stato, per un'ora e mezzo, impossibile.
Sandro Canci
Storie di ordinaria ignoranza
Caro Direttore,
vorrei raccontarti un fatto che getta un'ombra di vergogna su tutte le persone civili che vivono all'AXA. Una parte di me sicuramente è molto avvilita perché, nel momento stesso in cui scrivo, il pensiero va a come era l'AXA negli anni '70, quando sono arrivata, e di colpo e mi si stringe il cuore per come in 30 anni sia cambiata nei suoi abitanti e, purtroppo, in peggio.
Questa mia visione negativa nasce da un fatto, accadutomi pochi giorni prima di Natale, un periodo in cui dovremmo essere tutti più buoni, compresi i nuovi ricchi, coloro che pensano che basti una bella casa ed un "macchinone" per diventare automaticamente "signori"!
Il 23 dicembre, durante un temporale, mi si ferma la Panda in via Sofocle e, non riuscendo a rimetterla in moto, mi trovo costretta a lasciarla posteggiata accostata al marciapiede sul lato destro della strada, in maniera tale che, comunque, non ostruisse nessun passo carrabile.
Essendo impossibile trovare un meccanico alla vigilia di Natale, decidiamo di andarla a riprendere dopo le feste.
L'auto è regolarmente assicurata e bollata: unica mancanza, nel trambusto, mi dimentico di chiudere uno sportello.
Trascorse le festività natalizie, vado a riprendere la macchina e trovo che qualche "cittadino" molto poco signore, forse infastidito dal fatto che una macchina "straniera" si sia permessa di sostare per più giorni nei pressi della sua villa, ha pensato bene di scaricare nella mia auto la sua immondizia, rivendicando in questo il possesso del "suo marciapiede": i cani fanno la pipì!!!
A questo punto, per vedere fino a dove l'ignoranza della gente possa spingersi, invece di portare via l'auto, butto l'immondizia e chiudo, questa volta bene, gli sportelli.
Passa Capodanno e torno a vedere l'auto. Il grande uomo, coraggioso come una pecora ed ignorante come una capra, non me ne vogliano gli animali di gran lunga migliori a volte degli esseri umani, si era divertito, non potendo più usare la mia auto come cassonetto dell'immondizia, a spaccare i tergicristalli anteriori e posteriori e, presumo con un cacciavite, a bucare le ruote dal lato del marciapiede: per quelle esterne gli sarebbero serviti "gli attributi", cose che, ai vigliacchi capaci solo a prendersela con delle cose inermi, mancano.
Io non so chi sia stato l'artefice di questo comportamento che nasconde in sé una "grande tolleranza" e "rispetto" verso del prossimo, ma vorrei ricordare a questa persona, che pensa con il suo gesto di essersi innalzato a giudice e padrone del libero regno dell'AXA, che dove non può arrivare la giustizia degli uomini esiste una Giustizia Superiore, sempre vigile, alla quale nulla sfugge, nemmeno il vigliacco dell' AXA che fregandosene del prossimo nell'ombra della notte, pensa di passarsela impunito, sporcando col suo gesto l'immagine di tutte quelle brave persone che con il loro lavoro e con la loro educazione hanno fatto sì che l'AXA fosse quel bellissimo quartiere che molti ci invidiano, e non uno status symbol per degli ignoranti arricchiti, gli stessi che poi buttano materassi, poltrone e lavatrici vicino ai cassonetti, gli stessi che pensano basti acquistare una bella casa per ottenere il rispetto del prossimo.
Debora Barbarella
Caso Corvini: vietato arrendersi!
Egregio Direttore, Le trasmetto copia della lettera a suo tempo indirizzata al Consorzio di Casalpalocco - lettera che ritengo utile portare alla conoscenza dei Consorziati.
Sig. Presidente e Sigg. Consiglieri di amministrazione del Consorzio di Casalpalocco.
A mio modesto parere l'assemblea del 19 novembre è stata gestita con modi discutibili per quanto attiene al caso Corvini, caso che ci interessa più di qualsiasi argomentazione su atti amministrativi e di bilancio. Infatti Le domando: anziché attardarsi sui volantini di accusa al CdA - per i quali i Consiglieri si sono fatti giustizia querelando l'autore - non sarebbe stato razionale affidare al dibattito dell'assemblea il mio personale e individuale proponimento di citare in giudizio i Liquidatori della S.G.I? Ella, proprio per il fatto che il Consorzio non è legittimato a siffatta iniziativa, Ella doveva suscitare l'interesse dei Consorziati a coalizzarsi per dare corposità al fatto - Ella doveva considerare che 1'azione, consolidata dalla partecipazione di centinaia e centinaia di Consorziati, desterebbe l'attenzione della Magistratura più di quanto possa riscuoterla quella individuale che mi accingo a condurre, io spregiudicato attore: tutto ciò era nel Suo preciso dovere.
Presidente, il lasciare che un Lancillotto, da solo, vada spavaldamente alla carica è mortificante per coloro ai quali la collettività ha affidata la protezione degli interessi patrimoniali di tutti, il disattendere questo impegno è uno smacco che coinvolge anche i Suoi collaboratori consiglieri - ci pensi, Presidente !!!
L'immobilismo e l'attendismo comportano gravi responsabilità !!!
Presidente, non deve andare troppo lontano per rendersi conto e ragione di quanto è accaduto e che potrà accadere - in specie dopo aver letto nel periodico Zeus le opinioni che trovano cassa di risonanza; a significare cioè quel che scrive il Consigliere Circoscrizionale Fabrizio Testa sul ping-pong dell'assessore in relazione all'art. 3° della convenzione sull'acquisizione gratuita, da parte del Comune, delle strutture e infrastrutture di urbanizzazione del nostro Comprensorio o quant'altro spavaldamente dichiarato dal signor Corvini, il quale si rifiuta di trattare accordi con Lei Presidente e con i Consiglieri del Consorzio - ed ancora quanto ha scritto la giornalista Liverzani - nel merito della continuità di battaglie, colpi di scena, citazioni, denunce, sentenze che hanno determinato fin qui pesanti spese a carico del consorziati.
Si renda conto Presidente delle gravi conseguenze alla quali ci porterà il reiterato immobilismo o attendismo che sia - per cui Le chiedo cortesemente di rimediare per salvare il salvabile: il signor Corvini ha fatto valere fin qui le sue pretese - non siamo bene informati se ha perduto qualche battuta giudiziaria né quante potrebbe averne vinte, non sappiamo quanto tutto ciò ci è costato in termini di spese entro e fuori le aule del Tribunale. Presidente, bisogna fare quadrato!
Vuole, nel frattempo, che le dia prova della solidarietà fin qui espressa da molti consorziati al mio individuale proponimento di azione contro i Liquidatori della S.G.I.?
Pertanto Le consiglio di indire una riunione aperta alla libera partecipazione dei residenti in Casalpalocco per discutere sulle azioni ancora possibili.
Non si vuole una assemblea convenzionale che, come Ella sottolinea spesso, costerebbe trenta milioni: una riunione informale inciderebbe sul nostro bilancio miliardario soltanto per circa cinque milioni (spedizione di un invito individuale = spesa di 800 lire pro-capite e noleggio sala ).
Non costringa a farlo la individuale iniziativa: io comunque percorrerò la mia scelta, potrei tentare di farmi anche carico di promuovere detta riunione e nel merito voglio aggiungere che non circoscriverò la mia azione legale ai Liquidatori della S.G.I., richiamerò alla sue responsabilità anche il Sindaco per l'inadempienza sull'art. 3 della Convenzione - il cui differimento non trova giustificazioni di sorta, rammentato che l'acquisizione gratuita esclude che il Comune si faccia carico degli oneri di gestione del Consorzio, alla luce di quanto ebbero a deliberare in assemblea i Consorziati nel continuare ad assumere ogni e qualsiasi impegno finan-ziario a venire per la gestione dei servizi di quartiere. Presidente, spero che Ella raccolga questa mia ... amichevole indicazione - lo spero bene, anche per la Sua responsabilità di ruolo e per la corresponsabilità dei collaboratori Consiglieri !!!
Giuseppe Gallerati
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