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Il dato è tratto. Siamo nel 2000. Uno si aspetta di vedere la gente saltellare come la "vispa Teresa", felice e giuliva.
Invece no. Nella nostra valigia ideale per il nuovo secolo non avevamo messo i problemi. Loro, i problemi, non rispettano il calendario, aspettano che qualcuno tenti di risolverli.
Dimentichiamoci, prima di tutto, la faccenda di Ostia Comune. Stendiamo un velo pietoso. L'ICI è stata pagata, l'IRPEF pure sempre e comunque. Come sempre, appunto, siamo li ad aspettare il ritorno da quegli oneri, talvolta pesanti e gravosi. Ritorni in termini di servizi, trasporti, sanità, controllo del territorio, rispetto delle regole, verde pubblico attrezzato, segnaletica, strade sicure.
Se non si ha tutto questo non si può fare a meno di pensare di aver versato una "tangente".
Su un giornale del 13 gennaio si leggevano le seguenti notizie: In piazza contro i cartelloni abusivi, comitati di cittadini davanti al palazzo di giustizia, e poi, Casalpalocco, arrivano le ronde, nessuno ci difende da sequestri e rapine, ora facciamo da soli. Mi fermo qui. Qualcuno dentro Roma si è accorto dello sconcio delle insegne abusive. Finalmente, era ora. E in periferia? Qualcuno inizia ad agitarsi, anche perché lo sconcio è di gran lunga superiore. Vi do un'altra indicazione dove verificare: incrocio Via dei Pescatori con Via di Macchia Saponara, dove c'è la rotatoria. Lì, praticamente, c'è una sorta di accanimento abusivo. Verrebbe da dire, all'estero non succede. Invece basta andare a Fiumicino, Comune, per vedere che il fenomeno è sotto controllo come in tante altre zone del Lazio. La pubblicità commerciale è tutta riunita in una serie di cartelloni con scritte gialle su sfondo nero. Qualcosa non quadra, probabilmente "arrotonda". Sarà più chiaro più avanti.
Veniamo alle Ronde di Casalpalocco. Nell'articolo si dice chiaramente che il territorio è enorme. Polizia e Carabinieri non ce la fanno a vigilare su tutto. Hanno pochi mezzi e uomini.
Tutto il territorio della 13^ Circoscrizione ha oltre 350mila abitanti per 15mila ettari di estensione.
Il problema delle risorse insiste su Vigili urbani, addetti al verde pubblico, sanità, ufficio tecnico.
In una riunione tra CdQ si denunciava la scarsa vigilanza davanti alle scuole pubbliche, mentre quelle private beneficiavano di maggior fortuna.
Un buontempone disse "qualcosa non quadra, forse, arrotonda". Ci risiamo.
Dalla mia esperienza nel CdQ Acilia 2000 posso solo dire che il controllo del territorio è demandato a poche risorse e, quei pochi, si fanno in quattro. Sono pochi, appunto.
Lasciatemi dire qualcosa sulla viabilità. Le opere annunciate: allargamento, asfalto, segnaletica, strade nuove e quant'altro ancora sono rimaste annunciate. Ma, per la miseria, vogliamo tenere in buono stato "l'esistente".
In Via di Acilia, se ci passate in questo periodo, rischiate l'incolumità o, al limite, di distruggere la macchina. Non si parla di buche ma di vere trappole.
Ci passa di tutto: Tir, Autobotti, Trattori. Alla faccia dei limiti di peso riferiti al tipo di strada. Qui siamo proprio nel campo del rischio della salute del cittadino e della sua vita. Ora, di politici e amministratori di livello, animati di un forte spirito sociale ce ne sono in questa parte di Roma. Ricordo ancora con ammirazione gli ex consiglieri Gallerati e Morra, distanti politicamente tra loro, ma onesti e operosi.
A quelli di oggi, come loro, in carica in questo momento si richiede solo, ove il loro operato sia vanificato da ostruzionismi, burocrazia, pratiche e usi incancrenite da anni, di "giubilare" il tutto e denunciare fortemente e, al limite, fare il "gran rifiuto".
Che Buon Secolo vi faccia!
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