|
Nel mese di dicembre l'entroterra è stato distratto da amenità che ci hanno sì rallegrato, ma a denti stretti.
Parliamo della festa tenuta in piazza S. Leonardo il 21 u.s., nel momento della grande ondata di freddo. Organizzata dal Comune di Roma, questa manifestazione ha visto la partecipazione di cantanti evergreen come Jimmy Fontana, nonché di un gruppo di giovani supporters che hanno tentato di scaldarsi a suon di musica.
Tutti bravi, peccato che nella piazza centrale di Acilia non ci fosse nessuno ad ascoltarli... perché nessuno del quartiere era stato avvertito né con locandine né attraverso i media!
Un solo quotidiano riportava nella cronaca di Roma l'arrivo del carrozzone itinerante musicale, … ma la data era del giorno dopo!
Una disgrazia per gli artisti e per quanti avrebbero avuto piacere di rivedere i propri beniamini.
Il giorno precedente, sempre nella stessa piazza, è arrivato - dono della Circoscrizione - un grande abete.
Grazie - ha detto la piazza - ma chi lo addobba? (termine discutibile che in romanesco sta anche a significare "te le suono").
Era stato garantito un "cestello" per arrivare ai rami più alti, ma non è arrivato nulla, mentre chi si era proposto per l'addobbo ha dovuto rinunciare per motivi tecnici (così ci ha spiegato un consigliere circoscrizionale). A questo punto, direte voi, come si è risolto il problema?
Semplice: un esponente dell'associazione Laleona ha incaricato un extracomunitario di dare una mano. Peccato però, a detta di molti, che l'addetto non abbia risentito dello spirito natalizio e abbia "appiccicato" i festoni a modo suo. Non è piaciuto l'abete (ma avete visto quello di Viale Europa, all'Eur? - identico!) e la piazza si è risentita a tal punto che è stata investita del problema l'Assoacilia, associazione commercianti che è dovuta correre ai ripari, ovvero mettere mano al portafogli.
Proprio l'Assoacilia aveva richiesto, nello stesso periodo, in occasione del vento che si era abbattuto nel nostro quartiere, la potatura degli alberi, considerando che erano stati potati solo gli alberelli della Via di Acilia (dove ci si arriva agevolmente).
Sollecitazione dei commercianti per quelli di Piazza G. da Montesarchio, vicino al Pronto Soccorso e Piazza dei Sicani e via Zottoli; questi svettano ormai da anni - anche a ridosso di attività commerciali e maggiormente vicino alle scuole. Non si ha purtroppo ancora notizia dal Servizio Giardini.
C'è altro: la alquanto controversa diatriba che vede coinvolti qualche esponente del parlamentino lidense contro le forze politiche di opposta fazione e la quasi totalità dei Comitati di Quartiere dell'entroterra per la richiesta di via dei Pescatori a senso unico.
È noto che da tempo il comitato di quartiere Stagni appoggia questa risoluzione che, di fatto, non risolve però i disagi causati dall'insufficiente rete viaria.
Chi transita per via dei Pescatori dai quartieri di Vitinia, Acilia, Axa, Palocco e dalla Pontina in generale sa quanto è importante l'arteria per raggiungere Fiumicino e dintorni.
Le ragioni della chiusura si riconducono alla pericolosità della strada, alla esigua larghezza della carreggiata, nonché alla richiesta (sembra) dell'Ospedale Grassi per agevolare l'uscita delle autoambulanze (ci si chiede però come queste possano rientrare - e quali strade debbano percorrere per riportare in ospedale gli ammalati).
Riassumendo: a interi quartieri la Pescatori risulterebbe interdetta al traffico. Solo i residenti di Ostia potrebbero "venire a trovarci".
Nel frattempo arriva una richiesta sensata da parte di alcuni Comitati di quartiere dell'entroterra: di allargare la suddetta strada espropriando i terreni a ridosso.
Il Comitato di quartiere Acilia Centro Sud, a nome del presidente Frillici, si è schierato contro il senso unico e darà sicuramente battaglia ricorrendo, se fosse necessario, al TAR.
L'Assoacilia, per solidarietà con gli artigiani e commercianti di Via dei Pescatori e dei residenti, darà la propria adesione affinché la proposta di allargamento della carreggiata venga esaminata e discussa.
Utile parlare anche della festa di fine anno a Piazza Capelvenere, osteggiata dagli ostiensi e disertata dai residenti che hanno preferito in massa le piazze di Roma centro.
Il flop era facilmente prevedibile anche per la scarsa pubblicità data all'"evento": per gli anziani (a parte i trenta che hanno avuto il piacere di partecipare ad una festa vicino casa) faceva comunque troppo freddo per stare all'aperto.
Chiudo con il mese di dicembre (ho individuato solo alcuni dei grossi problemi che insistono nel territorio) lanciando un invito: cittadini del territorio, poiché non siamo riusciti a creare un Comune autonomo, osteggiato proprio dall'amministrazione romana centrale, andiamo ad abitare dal presidente Ciampi - il quale ci ha graziosamente dichiarato che "il Quirinale è casa nostra".
Con gli aumenti della benzina, le domeniche appiedati e con l'impossibilità di arrivare dalla periferia al centro, l'unica soluzione è chiedere la residenza proprio là (comunque per non sapere né leggere né scrivere è dal 1992 che ho optato per una macchina catalizzata) !!!
|
|