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Si è tenuta venerdì 19 novembre presso i locali della Parrocchia di S.Timoteo l'assemblea ordinaria del Consorzio. All'ordine del giorno erano l'esame e la votazione del bilancio Consuntivo 1998 e del bilancio Preventivo 2000, entrambi approvati con larga maggioranza.
Queste le cifre esatte delle votazioni: per il consuntivo 1998 su 133.872,84 carature votanti si sono avuti 119.701,73 favorevoli, 2.195,29 contrari, 11.520,53 astenuti e 385,29 bianchi; per il preventivo 2000 ci sono stati 117.498,60 favorevoli, 15.988,95 contrari e 385,29 bianchi.
L'assemblea si è aperta con la lettura, da parte del presidente De Meo, di una relazione in cui si è fatto il punto sulla gestione dell'esercizio amministrativo del 1998, sul preventivo di spesa per il 2000 e sullo stato attuale delle opere già realizzate o ancora in corso d'opera, come per esempio la ristrutturazione della vasca irrigua, i cui lavori hanno subito notevoli ritardi a causa del contenzioso apertosi con il Sig. Corvini.
Sono state proprio le numerosissime vertenze aperte tra quest'ultimo e il Consorzio a tenere banco praticamente per tutta la durata dell'assemblea.
La storia dei rapporti tra il Consorzio di Casalpalocco e il sig. Corvini, vincitore dell'asta pubblica indetta dai liquidatori della Società Generale Immobiliare, è lunga e difficile.
Vincendo l'asta, alla quale il Consorzio non poteva partecipare non avendo personalità giuridica, il Sig. Corvini si è aggiudicato, alla cifra irrisoria di 260 milioni, 22 ettari di terreni nei quali sorgono strutture di proprietà del consorzio (cfr. vasca irrigua). Quest'ultimo non contesta la gara di acquisto, quanto il fatto che le opere e i servizi di sua proprietà siano passati automaticamente al Sig. Corvini e quindi l'atto di vendita del liquidatore nel quale si cede al vincitore dell'asta "tutto ciò che sorge sui terreni venduti e che non è stato possibile quantificare e catalogare". Si tratta di un punto estremamente importante perchè ha consentito ad un privato di venire in possesso di strutture che sarebbero in realtà comproprietà di tutti i consorziati, che le hanno pagate nel momento in cui hanno acquistato casa nel quartiere.
Per questo motivo il dr. Gallerati, intervenuto in assemblea, ha annunciato che citerà in giudizio i liquidatori dell'Immobiliare per accertare l'entità dei danni che la vendita di quei terreni ad un privato ha comportato per ciascun consorziato, in termini di svalutazione del prezzo del villino, qualora lo si voglia vendere, e di svilimento ambientale del quartiere (vedasi lettera a pag.43, nde).
Il presidente De Meo nella relazione d'apertura ha inoltre ricordato l'episodio, che non ha esitato a definire vergognoso, dei volantini anonimi inseriti illecitamente nelle copie di ottobre della Gazzetta di Casalpalocco.
In tali fogli dal titolo Giochiamo a carte scoperte si metteva in dubbio l'onestà e la trasparenza gestionale dell'attuale Consiglio d'amministrazione consortile e del presidente. In particolare, si richiamava l'attenzione dei consorziati sulla destinazione dei soldi ricavati dalla vendita dell'acqua irrigua del vascone e dalla raccolta delle pigne.
Naturalmente il Consorzio ha immediatamente provveduto a denunciare per calunnia e diffamazione il Sig. Corvini riconosciuto, in un secondo tempo, come l'autore di questi volantini infamanti.
La situazione si è fatta ancora più calda quando si è alzato in piedi e a chiesto di parlare l'oggetto di tanti discorsi e il bersaglio di tante accuse: lo stesso Corvini che per tutto il tempo era stato seduto in sala.
Non ha parlato molto in realtà, ma quel che ha detto è bastato a scaldare ulteriormente gli animi.
Ha ammesso con un candore allarmante di essere l'autore dei volantini e di non averli firmati perché si trovava fuori dall'Italia e ha spiegato che con questo gesto voleva sensibilizzare tutti i consorziati sulle irregolarità della gestione consortile, visto che la Gazzetta di Casalpalocco nel 1994 si era rifiutare di pubblicare un suo articolo; per le altre questioni in sospeso ha rimandato tutto al suo avvocato e quindi alle via legali.
Dunque l'intera vicenda sembra ancora ben lontana dalla risoluzione.
A conclusione dell'intervento, De Meo ha detto che il Consorzio e i suoi legali sono disponibili ad un incontro per trovare un accordo pacifico, ma Corvini in proposito è stato abbastanza chiaro: "Non tratto con questo presidente e questo consiglio d'amministrazione."
La battaglia così continuerà, chissà per quanto ancora, a colpi di accuse, citazioni, denunce cause e sentenze del tribunale… e chi paga per tutto questo?
Naturalmente noi consorziati!
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