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Il De bello gallico Cesare lo scrisse in ricordo di una delle campagne legionarie più significative.
Dopo poteva esserci solo gloria per i soldati di Roma. Doveva essere chiaro e doveva rimanere scritto.
Ai transalpini, poi diventati francesi, questa cosa non è mai andata giù, e non appena hanno avuto la possibilità ce l'hanno sempre ricordato.
Da Napoleone passando per De Gaulle fino ad arrivare a Platini, Roma doveva rimanere un passo indietro, qualche centimetro in fuorigioco.
Per quel che riguarda poi quella vecchia sconfitta, non c'è miglior modo di esorcizzarla se non con un fumetto simpatico e accattivante, dove però il perdente che finisce sempre suonato non risulti simpatico come il gatto Silvestro o Cattivik, ma stupido, incapace, inadatto.
E contro le truppe di Cesare ci va una coppia di guerrieri tutta particolare, Asterix e Obelix, coadiuvati da una nutrita schiera di contadini trasformati in soldati da una pozione-doping.
A presiedere il tutto sta il corpo che toglie il fiato di Falpalà: dà la carica giusta a questo e a volte la toglie a quello.
La fisicità esagerata e tonda di Gerard Depardieu, il riso unico di Benigni, d.o.c. come i vini, sono i soggetti di una pellicola piena di effettoni speciali quasi come un film d'oltreoceano.
Vedetelo con calma, ridete se vi piace la storiella degli sconfitti della storia che si danno da fare con la fantasia.
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