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Da Zeus n° 34 - Ottobre 1999
Come spesso accade nella politica italiana, il periodo che precede una tornata elettorale (ed in Italia una simile evenienza si verifica spesso) crea fra i partiti uno stato di fibrillazione, tanto da generare contrasti che spesso sfociano in vere e proprie crisi.
Contrasti spesso incomprensibili ed ingiustificabili agli occhi dei cittadini, poco adusi ai giochini della politica, e che vorrebbero invece vedere risolti i tanti problemi quotidiani che rendono mediocre la qualità della loro vita.
Ancora una volta, puntuale come l'influenza, tale evenienza si è concretizzata durante l'ultimo Consiglio Circoscrizionale.
Il clima referendario, unito alle prossime elezioni regionali, ha innescato una miscela esplosiva tale da portare il gruppo dei Verdi fuori della maggioranza ed incrinare anche la coalizione dell'opposizione.
Tutto ciò semplicemente per una correzione da apportare al perimetro, a suo tempo approvato con grande serenità, ove dovrà insistere il Patto Territoriale per Ostia Antica.
A vederlo dall'esterno, sembra cosa di poco conto: poche migliaia di metri quadrati di territorio comunale abbandonato e degradato, da mettere a disposizione di coloro che volessero avvalersi delle facilitazioni dello strumento regionale per avviare attività turistiche, culturali ed artigianali.
Si fa un gran parlare di sviluppo del territorio, di incremento dell'occupazione, poi al dunque una politica che sa di provincialismo o, ancora peggio, estremamente ideologica vanifica nei fatti i buoni propositi di cui sopra.
Il Patto Territoriale, che non offre contributi a fondo perduto, ma finanziamenti a tasso agevolato e sgravi fiscali per l’assunzione di disoccupati, può servire da volano all'economia del nostro territorio e costituire un momento di reale autonomia amministrativa, considerata la delega avuta dal Presidente Di Somma a rappresentare il Sindaco di Roma.
Sta agli amministratori locali dimostrare di esserne capaci, abbandonando i toni da grande crociata e senza attendere, come panacea di tutti i mali, il risultato del referendum.
Spesso non basta avere gli strumenti per governare bene e meglio: bisogna anche saperli utilizzare con coerenza e senza inutili personalismi.
Certamente se il buongiorno si vede dal mattino, il 25 ottobre, qualunque sarà l'esito del referendum, potrebbe grandinare.
Carlo Barretta - consigliere D.S. in XIII
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