24 OTTOBRE 1999
SPECIALE REFERENDUM

Ai confini della realtà
di Caterina Raganella

È veramente incredibile! Axapalocco si preoccupa del costo del biglietto dell’ATAC, dello scatto telefonico e simili insensatezze, quando è stato detto e ribadito da persone competenti che tutto questo non solo non avverrà ma che sarà compito della futura amministrazione di Roma Marittima stabilire i contratti più convenienti per i cittadini; è altrettanto incredibile che si possa pensare ad un crollo del prezzo degli immobili: risulta forse che le ville di Grottaferrata o di Formello costino poco perché non sono comune di Roma?
È la residenzialità di un luogo, i servizi che offre, la tranquillità, il verde, la sicurezza che danno valore alle case.
Insomma possono mai essere solo questi gli interrogativi e i dubbi degli abitanti di Casalpalocco e dell’Axa?
Non ci posso credere! Ma ai benefici dell’autonomia ci si è mai pensato?
Ci si è mai soffermati a valutare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il bilancio di questo territorio sarebbe almeno 10 volte superiore a quello attuale?
Che i soldi che versiamo come tasse comunali (e non sono certo pochi, visto che parliamo di ICI,TOSAP, AMA etc) sarebbero spesi soltanto nel nostro territorio con un ovvio incremento di ritorno in termini di servizi efficaci, di nuove strutture ospedaliere, di Università e via dicendo?
Oppure si può ancora pensare che “meglio periferia di Roma che di Ostia”?
Ma quale Ostia! Non è ancora chiaro che il nuovo Comune dovrà per forza (visto che ad Ostia non ci sono zone idonee, né tantomeno strutture già esistenti) trasferire la maggior parte dei servizi comunali nell’entroterra?
E che proprio per questo il nostro territorio si rivaluterà anche in termini gestionali e amministrativi?
Tutto questo fa pensare ad una grande miopia, all’incapacità di ragionare con la propria testa, di fare valutazioni non solo opportunistiche ma che guardino al sociale.
Del resto questa è la grande piaga dell’Italia: prima ciò che conviene a se stessi, poi la crescita e il benessere sociale.
È mai venuto in mente a nessuno che le due cose sono strettamente legate? E che è la seconda che produce la prima?
L’autonomia può essere veicolo di tutto questo, perché ci rende partecipi e attori di grandi cambiamenti, perché l’immobilismo e l’accontentarsi per poi lamentarsi non hanno mai portato alla crescita ma, anzi, contribuiscono all’incancrenirsi di mali che diventano parte del nostro modo di vivere.

IL DECENTRAMENTO Sommario Ott. 99 - n° 34

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