Roma Marittima: ...e le nostre case?
di Luca Leonardi

Il 24 ottobre, i residenti della XIII Circoscrizione saranno chiamati a decidere sull’istituzione del Comune autonomo di Roma Marittima.
La campagna referendaria ruota attorno a svariati temi, che sostenitori e contrari a Roma Marittima cercano in ogni modo di portare a supporto delle proprie tesi.
Tariffe, servizi, rappresentanza politica e quant’altro: si dibatte su tutto. La posizione del nostro giornale è nota: siamo favorevoli al nuovo Comune di Roma Marittima per una serie di ragioni che abbiamo ampiamente illustrato negli scorsi numeri.
Di un argomento, però, non abbiamo ancora parlato a fondo: le nostre case. Essendo Zeus distribuito “villa per villa” nei “quartieri-gioiello” dell’entroterra, (l’Axapalocco e Madonnetta) ci è sembrato più che doveroso approfondire la vexata quaestio. Per farlo, ci siamo rivolti a chi ci poteva informare obiettivamente e con cognizione di causa (visto che si tratta del loro lavoro!): gli agenti immobiliari.
Per la fiducia che ci lega a loro e per ovvii motivi di comodità, abbiamo pertanto ascoltato le argomentazioni di quattro nostri “inserzionisti”: Bruno Bellocco, titolare dell’agenzia Arca, le ville di Roma e ...dintorni; Elisabetta Cannavale, della Cannavale Immobiliare; Tiziana Molinari, della I.M.P e Pierluigi Bitelli, della Vesta Immobiliare.
“Il nostro territorio - esordisce Bruno Bellocco - è estremamente ricco e variegato: c’è Ostia, con le sue nobili origini storiche, che come numero di abitanti potrebbe competere con molti capoluoghi di provincia; Casalpalocco, che i giapponesi ci invidiano ritenendolo uno dei migliori quartieri d’Europa - non di Roma o d’Italia ma d’Europa! - e che negli anni ‘70 veniva addirittura studiato da comitive di imprenditori; l’Axa, che è ai livelli di Palocco; Castelporziano, chiamato impropriamente l’Infernetto, che, benché nato spontaneamente, è un ottimo quartiere pieno di ville interessanti. Secondo il mio modesto parere, non ci dovrebbero essere differenze di mercato, anche perché i prezzi di costruzione rimarranno invariati.”
Dello stesso parere è anche Elisabetta Cannavale: “La creazione del Comune autonomo di Roma Marittima non avrebbe, di per sè, ripercussioni sul valore degli immobili. Sarà l’operato dell’eventuale, nuova amministrazione comunale a influenzare, in un’ottica di medio-lungo periodo, il mercato immobiliare: se efficiente, favorirà la richiesta di immobili facendo crescere il valore degli immobili; se inefficiente, vedrebbe gli scontenti vendere i propri immobili per trasferirsi a Roma.”
Concorda con lei Pierluigi Bitelli: “Non c’è una relazione implicita e diretta tra l’eventuale costituzione di Roma Marittima e il valore di mercato degli immobili: una diversa amministrazione potrebbe invece, migliorando la qualità della vita nel territorio (sicurezza, viabilità, trasporti, scuole, verde pubblico, ecc.) aumentare il valore degli immobili”.
Per Tiziana Molinari l’Axapalocco gode di una sorta di “extraterritorialità”: “Rimarrebbero, comunque e come lo sono da anni, delle isole felici in un territorio circostante che presenta evidenti segnali di degrado”.

Il decentramento
Somm. Ott. '99 - N° 34
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