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spiega orgoglioso: “Il terreno era fino a poco tempo fa in vendita a 800 milioni: l’inserzione appariva su un famoso quotidiano nazionale. Se fosse acquistato da qualche costruttore “spregiudicato” la sua destinazione a cinema potrebbe consentire, in base alla normativa vigente, la costruzione, al suo interno, anche di negozi e/o uffici, che sono sempre i primi ad essere approntati.
Immaginabili le ripercussioni in tutto il quartiere della presenza di un tale cantiere. E non voglio prendere in considerazione la possibilità di eventuali cambi di destinazione d’uso: la presenza a qualche centinaio di metri dei palazzoni di Malafede (che non fanno parte del Consorzio, ndr) dovrebbe indurre a pensare su...
Ho parlato con il proprietario del lotto, l’ing. Luigi Sparaco, che si è dichiarato disponibile a cedere al Consorzio Axa il terreno a un prezzo di favore, 350 milioni pagabili in 7 anni senza interessi, qualora vi venga attrezzato un parco intitolato alla memoria del padre Spartaco Sparaco, colui che più di 30 anni fa lottizzò l’Axa. ”
Di Pietro non lo dice, ma sembra che l’idea di quello che potrebbe diventare “Parco Sparaco” sia una sua intuizione per indurre al sensibile sconto. Il progetto del parco è stato già predisposto dall’architetto Tonucci e verrà sottoposto al giudizio dei consorziati nella prossima assemblea consortile.
Non ci resta dunque che incrociare le dita e sperare in una soluzione favorevole, tenendo bene a mente che se per rendere l’Axa uno dei quartieri-gioiello della Capitale ci sono voluti decenni, per ridurla simile a una delle tante borgate che ci circondano basta invece molto, molto poco...
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