È referendum per Roma Marittima!

di Caterina Raganella

Qualche tempo fa, su questo stesso giornale, scrissi un breve articolo che auspicava l'indizione del referendum per l'autonomia della tredicesima circoscrizione.
Ebbene, oggi, come membro dei Comitati per l'autonomia della XIII, sento ancora più forte l'esigenza di comunicare agli altri cittadini di questo territorio la grande importanza della decisione che saremo chiamati a prendere probabilmente alla fine del prossimo ottobre.
l nome del futuro comune, Roma Marittima, è nato dalla volontà di conciliare le di-gnità e le peculiarità delle varie componenti del vastissimo territorio della tredicesima: la parte marittima, l'entroterra di Acilia, le zone residenziali di Axa e Palocco.
È infatti estremamente importante che non vada perso il legame con la Capitale, perché questo distacco non deve significare una rottura ma, al contrario, un monito e un incentivo per il Campidoglio a rendere effettivo il nuovo assetto istituzionale della Capitale, dividendola in aree metropolitane che acquisirebbero potere originario e non derivato; un potere che consentirebbe ai cittadini romani di sentirsi parte integrante della comunità, di partecipare al tessuto municipale, di far sentire la propria voce ad un interlocutore non lontano e irraggiungibile ma al Sindaco che si incontra per la strada.
Ma nell'attesa che questo avvenga (sono ben nove anni che si attende l'attuazione della legge!) per volontà dell'attuale ammini-strazione capitolina dobbiamo essere noi cittadini a creare, con la nostra volontà, quell'autonomia che ci è stata negata.
Siamo una circoscrizione "dormitorio" della grandezza di un capoluogo di provincia, priva di un sistema integrato di servizi e attività produttive, il che impedisce lo sviluppo, il riassetto e il recupero del territorio; l'ultima occasione per riappropriarci della nostra di-gnità urbana è quella di costituire un nuovo modello di città che tenga conto delle tre vocazioni di questo territorio: turistico-bal-neare, archeologica e produttiva, integrandole tra loro.
Certamente finora ciò non è avvenuto: solo attuando la vera autonomia amministrativa si potrà contare su un governo della città le cui scelte saranno sotto gli occhi degli elettori e che non potrà delegare responsabilità ad un potere più alto e non verificabile.
Perciò mentre i futuri amministratori dovranno sentirsi responsabili in prima persona dell'ottimale funzionamento della macchina-comune, i cittadini sentiranno di poter contare su un contatto più diretto con chi, stavolta, farà veramente gli interessi della comunità.

Il decentramento
Somm. Lug. '99 - N° 32


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