Ora è possibile!
di Aristide Papa

Sono consigliere circoscrizionale per la terza volta.
L'entusiasmo iniziale, caratterizzato da una voglia di fare, ineluttabilmente con il passare del tempo sì è spento urtando contro la reale impossibilità di costruire per il territorio maturando l'idea che la via da seguire, per ottenere risultati, sia evidentemente un'altra.
Sono ormai convinto che attraverso la Circoscrizione passi ben poco: l'ordinaria amministrazione di una realtà consolidata, ma non il riassetto di un territorio come quello della XIII Circoscrizione, in continua espansione ed evoluzione.
È impossibile amministrare centralmente un mostro di più di 3 milioni di abitanti: gli 84 miliardi per la XIII, di cui 50 impegnati per il personale ed il restante per l'ordinaria amministrazione, possono dare un'idea dello scarso peso della nostra circoscrizione per Roma.
Ciò premesso qual è allora una via alternativa? È presto detto: abbandonare le faziosità politiche e mettere insieme tutte le forze intellettuali ed economiche, invocare l’impegno personale di ogni residente per il conseguimento di un obiettivo ben preciso: la Costituzione del Comune della XIII Circoscrizione Roma Mare, come suggerito da alcuni, o qualsiasi altro nome.
Il comune di Fiumicino languiva con i 24 miliardi dati da Roma prima del distacco, oggi sta rinascendo con un bilancio di più di 200 miliardi.
Occorre sfatare alcune paure più diffuse in Acilia, Palocco Axa, Infernetto, nella consultazione referendaria del '89: “meglio periferia di Roma che periferia di Ostia".
Tale frase non ha significato, perché se è certo che siamo oggi una delle tante periferie di Roma, è anche certo che divenendo Comune, le zone suddette, più popolose della stessa Ostia, potrebbero essere meglio rappresentate nel futuro Comune.
Si pensi invece ai vantaggi che ne verrebbero: diminuzione della tassa sui rifiuti, sulla casa ICI, adeguate ad una città di 300mila abitanti e non 3 milioni, la possibilità di avere Pretura, Tribunale ed altri servizi essenziali per cui si ricorre a Roma, possibilità di controllo del territorio, nostro unico e vero patrimonio, evitando che altri decidano (es. spiaggia o palazzoni Malafede), servizi di trasporto urbano più adeguato, possibilità di intervenire nelle zone ad alto inquinamento da traffico (non solo al centro di Roma esiste questo problema) possibilità di disporre di Polizia Urbana adeguata, oggi sempre carente perché impegnata altrove nell'ambito cittadino, e infine, ma forse la cosa più importante, un Servizio sanitario adeguato ad una cittadina autonoma e non tagliato e ridotto a scapito di altri quartieri di Roma.
Che sia ben chiaro: ciò non contro Roma, ma per sollevare Roma da impegni gravosi (es. ultimo piano ACEA da oltre 100 miliardi) e per ospitare sia romani abituati al turismo pendolare di poche ore sia gli altri turisti in un ambiente pulito ed attrezzato che per le caratteristiche può definirsi unico: verde, mare e tanta, tanta storia.

Aristide Papa - consigliere D.S. in XIII

Maggioranza e opposizione
Il decentramento
Somm. Giu. '99 - N° 31

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