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Noi abitanti del Consorzio Axa pensavamo certamente di essere cittadini della XIII circoscrizione, con gli stessi doveri e gli stessi diritti di tutti gli altri abitanti dell'entroterra, sia dell'Infernetto, che di Acilia, di Dragona, Dragoncello e Casalpalocco, in altre parole di essere tutti uguali.
E invece no: abbiamo scoperto che qualcuno è più uguale degli altri!
Mi spiego meglio. Tutti conosciamo bene la difficile situazione di pericolo e di inquinamento ambientale e acustico sia per Via di Acilia che, in maniera ancora più grave, per Via di Macchia Saponara, soprattutto nel tratto, abitato da ambedue i lati, in cui la strada costeggia le abitazioni del consorzio Axa e della Madonnetta.
Unica soluzione a tali problemi di viabilità, che interessano l'intero entroterra sia per la sicurezza che per l'inquinamento, è la realizzazione di quella strada lungo l'argine del Canale Palocco, definita come improcastinabile dall'arch. Violo nella stesura degli artt. 11 fin dal lontano 1993 e riproposta più volte da consiglieri "illuminati" e non mossi da un uso quasi personale della cosa pubblica, come Carlo Barretta, Fabrizio Testa, Beatrice Lorenzin e Pierpaolo Zaccai, solo per citarne alcuni.
La costruzione di quella strada, ribadisco, unitamente alla realizzazione in tempi rapidi della fermata della metro di Acilia Sud, rappresenta per tutto l'entroterra una scelta di civiltà, la possibilità di una mobilità distribuita equamente, quindi con meno incidenti, meno code e una migliore qualità dell'aria e della vita per persone già da troppo tempo vessate dall'inefficienza di chi dovrebbe pensare al territorio e dalla lentocrazia.
E invece abbiamo sbagliato tutto! Il giorno 17 maggio durante il C.C. tenuto alla presenza del On. Tocci, ad una domanda precisa posta alla presenza dell'editore di Zeus, dr. Luca Leonardi, la consigliera Barsanti rispondeva che era stata presentata una lettera del Comitato di Quartiere Roma XIII Est contro la costruzione di tali opere.
L'unica preoccupazione di questo C.d.Q. che pomposamente pretende di essere il paladino degli interessi di "Axa, Madonnetta, Casalpalocco e Palocco 84” è … che le strade di Casalpalocco, manutenute all'80% con i fondi del Comune e quindi di tutti, non vengano fruite dalla collettività e dunque contaminate dagli abitanti dei quartieri limitrofi.
Un altra caduta di stile, questi difensori di un territorio tanto vasto quanto composito, l'hanno avuta con la preparazione di una richiesta da trasmettere all'ATAC per spostare il capolinea dello 06 da Largo Menippo (Casalpalocco) a Largo Archiloco (zona Axa), facendolo passare non più per Via Pindaro ma dalla parte opposta, su Via di Macchia Saponara - Via Euripide, nella stessa zona dove i rilievi acustici fatti effettuare dal difensore civico della provincia di Roma Avv. Alessandro Licheri per 48 ore nell'arco di una settimana hanno evidenziato valori oltre il limite massimo: già, ma quella è zona Axa!
È certamente utile collegare Malafede e l'Axa con Ostia, e noi del CdQ AXA siamo favorevoli a che lo 06 mantenga le sue attuali fermate su Via Pindaro con prolungamento su Via Eschilo e fermata su largo Archiloco (terreno privato del Consorzio AXA), ma il capolinea resta a Largo Menippo (terreno comunale) se non si può posizionare all'interno di Malafede (sempre su terreno comunale).
Capiranno questi signori che non possono sperare di ottenere, con artifici vari, quello che non sono riusciti ad avere con la nota inviata all'ATAC il 18/11/1998 prot. 27788, tendente ad ottenere, camuffato da interesse pubblico, il trasferimento delle linee 06 - 08 e 709 dalle strade dorate di Casalpalocco ad altri lidi.
A quando la richiesta, da parte del CdQ XIII Est, di apposizione di barra doganale con richiesta di verifica dei documenti alle entrate e alle uscite di Casalpalocco e l'installazione di cavalli di frisia per contenere nei recinti gli abitanti dei quartieri vicini?
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