VINCENZO GIOBERTI
Filosofo e uomo politico italiano (Tonno I 801 - Parigi I 852). Dottore in teologia (1823), ordinato sacerdoti nel 1825, divenne cappellano di corte, ma, individuato come seguace delle idee liberali e repubblicane fu arrestato il 31 maggio 1833 dal governo piemontese perchè sospetto di appartenere alla "Giovine Italia", e poi esiliato. Eletto al primo parlamento subalpino, divenne presidente della camera e quindi ministro della pubblica istruzione (4-1 8 agosto i 848); nei mesi precedenti (maggio- giugno) aveva compiuto un viaggio a Milano, nell'Italia centrale e a Roma, dove aveva avuto colloqui col papa Pio IX per infocolare gli ideali neoguelfi, compromessi dall'evolversi delle vicende politiche. Nominato, dopo la sconfitta di Novara, ministro plenipotenziario del re di Sardegna a Parigi lascio presto anche questo incarico ritirandosi in un secondo volontario esilio e si- dedicò alla stesura del Rinnovamento- civile d'Italia (1851), che contiene una revisione in senso unitario e democratico delle sue idee politiche precedenti. Gioberti dottrinario politico presuppone in parte il Gioberti filosofo. Qui il suo intento dichiarato e quello di fondare una filosofia veramente oggettiva parendogli "psicologismo" (soggettivismo) il male di cui soffre tutta la filosofia moderna, non esclusa quella rettamente intenzionata come e il caso del pensiero di A. Rosmini.