S. AGNESE
Diverse sono le fonti che parlano di S. Agnese e del suo martirio (Prudenzio nell’inno XIV del Peristephanon, S. Ambrogio in un passo del De virginibus, un carme di papa Damaso visibile nello scalone di accesso e le due Passiones latina e greca scritte da autori non precisati), ma volendo analizzare criticamente le storia della Santa cercheremo di evincere gli elementi attendibili. Fu martirizzata il giorno 21 gennaio all’età di 12-13 anni e questo si suppomne anche dall’analisi dei resti del suo teschio nel luogo, posto sulla via
Nomentana, dove sorge la basilica che gli fu dedicata.
Sulle modalità del suo martirio e sull’anno preciso della suo morte non possediamo notizie sicure. Probabilmente subì il martirio nel 305 dopo che fu pubblicato il quarto editto di Diocleziano (304) che imponeva a tutti i cristinai dell’impero di praticare i sacrifici. Alla pubblicazione dell’editto seguì una persecuzione contro i cristiani che che colpì Roma e le altre province dell’impero con l’esclusione delle Gallie e della
Britannia.
Per alcune fonti la Santa subì il martirio mediante il rogo (Damaso) o per mezzo della spada (S. Ambrogio, Prudenzio).
Probabilmente la Santa morì per un colpo di spada perchè sui resti del suo corpo non ci sono tracce di combustione, ma non siamo sicuri se fu decapitata o subì la
iugulazione, perche S. Ambrogio si limita a riferire: "cervicem infexit" (1). Sulla passione di S. Agnese esiste una tradizione latina e una greca composte agli inizi del V sec. d.C. Secondo le due tradizioni Agnese prima di essere uccisa fu esposta in un lupanare perché con questo espediente il giudice pensava di riuscire a convincere la Santa a rinnegare la sua fede. Secondo Prudenzio il giovane che tentò di avvicinarsi lascivamente ne rimase accecato, ma la Santa pregò il Cristo perché fosse restituita la vista al peccatore. Salvata la sua verginità Prudenzio ci narra che S. Agnese visto il carnefice avvicinarsi con la spada disse: "[...] Questo, lo confesso è l’amante che voglio ... Io nel seno riceverò tutto il ferro e mi trarrò sino al fondo del petto la furia della spada.. Così sposa di Cristo, balzerò su tutte le tenebre del mondo, nell’etere eccelso". (2)
In alcuni capitoli della passione latina si parla della sepoltura di S. Agnese e del martirio della sorella Emerenziana che subisce la lapidazione ai piedi della tomba di S. Agnese.
Mausoleo di Costantina o Chiesa di S. Costanza
Costantina, figlia dell’imperatore Costantino,
fece costruire il suo mausoleo vicino alla basilica di S. Agnese quasi a voler mettere la sua salma sotto la protezione della Santa. Il mausoleo, in pianta circolare, fu costruito nella seconda metà del sec. IV prima che Costantina abbandonasse Roma per recarsi in
Bitinia. Nel Medioevo nel mausoleo furono tumulate Costantina e la sorella Elena. Il sepolcro monumetale ha un diametro di m. 22, 50 ed era circondato da un portico ora scomparso. All’interno del mausoleo si trova un deambulatorio anulare ricoperto da mosaici e un grande vano posto al centro nel cui circolo sono poste 12 coppie di colonne di granito unite tra loro da una trabeazione su cui sono posti gli archi. La decorazione musiva della cupula e quella marmorea del tamburo sono ormai
evanide, ma testimonianze del XV sec. ci hanno conservato un ricordo di queste decorazioni. (3). In epoca medioevale Costantina fu arbitrariamente identificata con una martire e da ciò deriva il fatto che già nel IX secolo si parla di Chiesa di S. Costanza e non più di mausoloeo di
Costantina.(4)
(1) A.P.FRUTAZ,Il complesso monumentale di S. Agnese, Roma, Nuova officina poligrafica laziale, V ed. 1992, pp. 19-20
(2) Ivi, p. 18
(3) Ivi, p. 111
(4)AMMINISTAZIONE PROVINCIALE DI ROMA - ASSESSORATO SPORT E TURISMO, via Salaria e via Nomentana, Roma,
Bonsignori, 1996 p. 76
Mario IERARDI
SALUTO AI LETTORI
Con questo ciclo di articoli si interrompe temporaneamente la mia collaborazione. Pensando di far cosa gradita ai lettori che ci hanno seguito desidero allegare la bibliografia generale per chi volesse approfondire le tematiche trattate
BIBLIOGRAFIA
AA. VV, Ultime scoperte a Crustumerium, in "Archeo", anno XIII, n. 8(150), Agosto 1997, pp. 32-39.
R. BLOCH, La civiltà etrusca, Milano Xenia, 1994
G. CLEMENTE, Guida alla storia romana, Milano, Mondadori, 1990
F. COARELLI, Roma, Roma-Bari, Laterza, 1980.
F. COARELLI, Dintorni di Roma, Bari, Laterza, 1993.
"Historia", Settembre, 1995, numero speciale: Gli Etruschi il popolo che venne dal futuro
L. GATTO, L’Italia nel Medioevo: gli italiani e le loro città , Roma, Newton &
Compton, 1995 A.P.FRUTAZ,Il complesso monumentale di S. Agnese, Roma, Nuova officina poligrafica laziale, V ed. 1992, pp. 19-20
W. KELLER, La civiltà etrusca, Milano, Garzanti, 1991
G. MALIZIA, I Ponti di Roma, Newton & Compton, 1995
M. PALLOTTINO, Etruscologia, Milano, Hoepli,1982
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S. QUILICI-GIGLI, Roma fuori le mura, Newton Compton, 1986
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G. SOZI, Montesacro. Antico e nuovo, Roma, 1994.
M. TORELLI, Storia degli Etruschi, Roma-Bari, Laterza, 1981