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Lasciami sognare - di Stendhal
Il male - di Stendhal
Orme di me stesso - di Index
Qualcosa da invidiare - di Geremia
Poesia - di Geremia
Mondo in affanno - di Gabriel
Poesia - di Francesco
Vittoria - di Filippo Bonifati
Tattile 1.1 - di Vermocane
Tu (l'amore?) - di Ezio Tarantino
Risveglio - di Ezio Tarantino
Non si puo' dire che sia una brutta poesia, ma non e' neppure eccezionale. Le immagini che essa evoca non sono molto originali, e questo e' il suo punto debole, assieme a quel "lasciami" ripetitivo, tecnica forse troppo usata in poesia. Il tema, la voglia di assaporare (anche se per poco) il gusto della vita, e' un classico.
Breve, forse troppo, e poi la strofa finale non mi piace per niente. E' troppo pesante, troppo ricercata per potrmi piacere, ma e' chiaro che si tratta di gusti. Niente da fare, non mi convince.
Non lo so cosa Index volesse dire con questa poesia, ma io la
interpreto come un addio a Mela.
E' una poesia triste, dove il protagonista e' una persona
spezzata, incompleta. E' pure molto bella...
Tutti rimpiangiamo Mela, ma forse e' proprio Index quello che la rimpiange
piu' di tutti, il che non dovrebbe stupirci, dato che la
rossa mozzafiato e' stata la sua voce ed il suo volto per diversi mesi.
Un ottimo addio.
Ecco, uno dice che gli piace un dato scrittore, e subito gli
arrivano due poesie che proprio non riesce a farsi piacere...
Sara' che e' troppo ricercata, che a momenti suona troppo anticheggiante,
che i tre versi finali sembrano completamente fuori luogo...
non lo so, sinceramente non lo so. Forse e' un mix di tutte queste
cose, forse e' qualcos' altro. No, grazie, ridatemi la semplicita'.
Quando Germano pubblica qualcosa, mi viene sempre l'acquolina in bocca. Mi piace il suo stile, soprattutto quello delle canzoni, il che non vuol dire che le poesie non mi piacciano... questa pero' non e' della sue migliori: Il tema e' bello, solo che non viene realizzato nel migliore dei modi. E' una poesia di oppressione, di speranza (anzi, di certezza) per il futuro, ma solo nella strofa finale si ritrova Geremia come lo si conosce, con ogni singola parola che sputa verita', mentre le prime due sono impastate e pesanti. Meglio di molte altre cose che sono apparse su IAS, ma al di sotto dello standard al quale Geremia ci ha abituati.
Non so, preferirei definirlo un aforisma, ma non una poesia.
E' gia' stato detto spesso: poesia non significa spezzare le
righe a meta' andando a capo, questa e' solo UNA delle caratteristiche
della poesia... le altre mi sembra manchino in questo pezzo che, lo
ripeto, come aforisma mi piace molto. E' solo una questione di
definizioni...
Il tema di questa poesia e' vecchio come il mondo, ma il ritmo rigido a cui essa e' legata la rende affascinante. Con quella ripetizione costante della forma nelle strofe, con il ritmo che trasporta il lettore, questa poesia riesce ad essere piacevole. Un buon lavoro da parte di Francesco.
Un bel pezzo. Non voglio definirlo poesia, perche' poesia non e',
al limite una prosa lirica. Cio' non toglie che mi e' piaciuto, soprattutto
per l' atmosfera di sogno che esso crea, quasi una visione mistica.
A volte e' forse un po' troppo pomposo, ma la cosa non disturba
poi molto.
La parte finale si avvicina forse di piu' alla definizione classica
di "poesia", ma e' anche la parte che mi piace di meno. Avrei preferito
vederlo continuare sulla stessa linea con cui era cominciato.
Il Vermocane continua ad essere uno dei miei autori
preferiti tra tutti quelli che postano su IAS. Ogni sua poesia
mi lascia come un fesso a chiedermi "ma come fa a pensare
versi del genere?". Silvia ha un suo stile personale, e dimostra
di saperlo usare molto bene. Le sue poesie sono sempre ricche
di immagini assurde e stravaganti, ma mai buttate li' a caso.
Si capisce (io lo faccio, in qualsiasi caso) che c' e' uno
schema, nascosto ai nostri occhi, che collega tutte quelle parole.
Astrazione e' la parola d' ordine, associazione di idee. Un' ottima poesia.
A differenza di "Risveglio", questa poesia di Ezio non mi
piace. E' una delle molte poesie che si vedono in giro e non aggiungono
nulla di nuovo a quanto e' gia' stato detto da mille altri.
Non e' neppure tanto scorrevole, ne' originale. Peccato.
Cos'e' la poesia? Ancora non lo so, ma questi versi probabilmente vi si avvicinano molto. Freschi, leggeri, senza una sola parola di troppo, nuovi. Ottimi senz'ombra di dubbio.