La prima pagina de "Il corso delle cose"

 

  - Che tramonto bello! - fece il maresciallo Corbo sco-stando per un attimo il fazzoletto che teneva premuto sul naso. — Ce ne sono, dalle parti tue, tramonti così?
   Il carabiniere Tognin avrebbe voluto rispondere di sì a parole, dire che dalle parti sue forse ce n’erano di meglio, ma era di Venezia, a certi spettacoli non era ancora abituato e sentiva di tanto in tanto uno striz-zone di vomito che gli contraeva lo stomaco. Fece so-lo un cenno affermativo con la testa.
   Effettivamente il tramonto era da godersi. Lontano, a ponente, verso il mare distante qualche chilometro, la sagoma frastagliata di Capo Rossello spiccava con- troluce, scura, sullo specchio calmo, arrossato, mentre da levante carriche nuvole d’acqua arrancavano verso il paese appena visibile ai piedi della collina sulla qua- le loro si trovavano. Un contrasto netto,tagliato col col-tello, che aumentava il disagio di Tognin abituato a un paesaggio più morbido e pacifico.
  L'omaggio alla poesia era costato a Corbo una smor-fia di schifìo per la densa zaffata che gli si era subito attaccata alle narici: a settembre, in Sicilia, il sole bat- te ancora forte.

 

darré

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