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Uno
La persiana della
finestra spalsancata sbattì tanto for-
te contro il muro che parse una pistolettata e
Montal-
bano, che in quel priciso momento si stava sognando
d'essiri impegnato in un conflitto a fuoco, s'arrisbigliò di colpo
sudatizzo e, 'nzemmula, agghiazzato dal
frid-
do. Si susì santiando e corse a chiudere. Tirava una tra-
montana accussì gelida e determinata che, invece di rav-
vivare i colori della matinata, come sempre aveva
fat-
to, stavolta se li portava via cancellandoli a metà
e la-
sciandene le sinpie, o meglio, tracce aplàpite come quel-
le di un acquerello dipinto da un dilettante in libera usci-
ta domenicale. Evidentemente l'estate, che già da qual-
che giorno era trasuta in agonia, aveva addeciso durante
la nottata di rendersi definitivamente defunta
per la-
sciare posto alla stagione che veniva appresso
e che
avrebbe dovuto essere l' autunno.
Avrebbe dovuto,
perché in realtà, da come s'annunziava, questo
autun-
no pareva già essere inverno e inverno profunno.
Rimettendosi corcato, Montalbano si concesse un'e-
legia alle scomparse mezze stagioni. Dove erano anda-
te a finire? Travolte anch'esse dal ritmo sempre più ve-
loce dell'esistenza dell'omo, si erano macari loro
ade- |