La prima pagina de "Il gioco della mosca"

 

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   A BADDRUZZA O' PAPÀ La pallina al papà. A commentare un'azione che può apparire disinteressata, altruista, ma che in realtà è assai redditizia per chi la compie. Gnazio Spidicato faceva il contabile nello scagno di mio nonno che si occupava di commercio di zolfi. Aveva uno stipendio minimo, a casa l'aspettavano una moglie e cinque figli piccoli, di cui tre gemelli. Certamente doveva fare salti mortali per nutrire la numerosa famiglia e lui pubblicamente si vantava di farli, a destra e a manca raccontando come alla lettera si levasse il pane di bocca per darlo ai suoi, come il suo unico nutrimento fosse vedere i suoi familiari che mangiavano.
   «E in allegria» aggiungeva. «Non faccio pesare il mio sacrificio».
   «E voi come fate?».
   «Niente. Mi basta una crosta di pane».
   Cominciò ad essere in sospetto di santità. La devozione alla famiglia è giusta cosa ma ai livelli di cui narrava Spidicato assumeva i contorni di una quotidiana rituale immolazione. La storia andò avanti fino a quando Angelino Finocchiaro non si trovò a passare davanti alla finestra della cucina di casa Spidicato, che era a pia-


darrè

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