ESP N. 15 FEBBRAIO 1997 "VELOCITA'" A volte si ha la consapevolezza che qualcosa sta per accadere, come se ci fossero appuntamenti con il destino ai quali non si può sfuggire, come se angeli di lamiera spingessero le nostre auto in una folle corsa
verso la morte.
Testi: Michelangelo La Neve
Disegni: Mauro Vecchi
Incidenti documentati dall'obiettivo fotografico di Ballard, un uomo malato, succube di un'insana fobia, capace di trovare amore nelle armonie contorte di corpi straziati e metallo. Incidenti trasmessi dalla tv, immagini
di morte mostrate in tutto il loro macabro splendore per aumentare gli ascolti. Incidenti che fanno rivivere nella mente di Bianca ricordi dolorosi. Incidenti stradali che fanno da cornice a questa storia.
Una donna sopravvissuta ad uno scontro mortale, accecata da schegge di vetro, racconta di essere stata baciata da un diavolo mentre il suo corpo giaceva, intrappolato, tra le lamiere. Quando Bianca raggiunge
l'ospedale è troppo tardi, la donna è ormai morta, portata via da un ultimo bacio del suo diavolo. Chissà se anche lei aveva guardato salire verso il cielo quelle sagome scure, quelle stesse ombre che Bianca ricorda
del suo incidente? Le ultime immagini che gli occhi vedono morendo restano impressionate sulla retina, questa è l'ultima speranza che resta a Bianca per scoprire qualcosa, non rimane che prendere in prestito un
occhio e sfrecciare verso il dipartimento ESP. Le tecnologie del dipartimento, la camera dell'ultimo sguardo, non riescono a fornire altro che quello che si aspettava, immagini sfocate, sagome misteriose che solcano
il cielo, le stesse del suo tragico incidente, niente di più. Bianca non si sa spiegare cosa i suoi occhi appannati abbiano visto.
Una Bianca intrattabile quella di questa storia, acida quando si guarda attraverso il suo cuore, una Bianca non ancora capace di condividere il suo personale dolore con altri. Una Bianca a cui non va di parlare.
Parte in un volo extracorporeo alla ricerca di qualcuno che senta vicino il suo destino, un presagio di morte, e si imbatte in un ragazzo che guarda come ipnotizzato le immagini dell'incidente mortale di Ayrton Senna.
Rivede nello sguardo del giovane gli stessi occhi di Tommaso, il suo amore perduto, un istante prima di morire, deve strapparlo al suo destino. Gli buca una ruota, lo accompagna dal gommista e rimedia in cambio
un invito ad un concerto del gruppo del suo medaglione. Ma "non suonano più il bel rumore di una volta".
C'è chi sopravvive agli impatti frontali, angeli di lamiera generati dall'accoppiamento di sangue e metallo, il ragazzo è uno di loro, Bianca gli deve la vita. Ed ora è tornato per riscuotere il suo credito. Già, per
continuare a vivere gli angeli di metallo hanno bisogno di olio e sangue, per questo causano incidenti, per non arrugginire, anche se a Bianca piace credere che lo facciano perché vivono l'amore attraverso la
sofferenza. Ma anche per loro arriva la fine, una morte lenta e calda nello sciogliersi del metallo nell'altoforno alleviata dalla speranza di risorgere come nuovo metallo per auto. Pronti per nuove collisioni.
State attenti, c'è qualcosa di vivo nelle macchine.
Fabio ESPer 19