Radiazioni
da cellulari: scienziati danesi minimizzano
Secondo la NOASR (Netherlands
Organization for Applied Scientific Research) le
radiazioni da telefoni cellulari non provocano problemi
alla salute.
Alcuni test effettuati su persone adulte hanno dimostrato
che l'innalzamento della temperatura del cervello,
utilizzando un telefono cellulare GSM 900 appoggiato
all'orecchio, é pari a 0,1 gradi, anche quando il
telefono GSM opera alla massima potenza (2 watt).
L'innalzamento della temperatura é stato riscontrato
sulla superficie del cervello dove normalmente la
temperatura é piú bassa della temperatura corporea.
L'innalzamento di temperatura al centro del cervello é
inferiore a 0,1 gradi.
Il massimo innalzamento di temperatura é stato raggiunto
dopo circa 15 minuti di conversazione, dopo i quali la
stessa rimane costante.
Inoltre piú antenne per telefoni cellulari ci
sono e piú l'inquinamento elettromagnetico diminuisce.
Il principio puó sembrare contraddittorio, ma non é
cosí, spiega Gabriele Falciasecca, ordinario di
microonde al Dipartimento di ingegneria elettronica
dell'Universita' di Bologna e presidente di Elettra 2000.
Un maggior numero di stazioni, infatti, fa sí che il
percorso radio diventi piú corto e richieda una minore
potenza in emissione per mantenere la comunicazione. In
altre parole, poiché in Italia é impossibile aumentare
il numero di canali per stazione, suddividere il
territorio in aree sempre piú piccole, in ciascuna delle
quali vi é un'antenna, vuol dire
che l'inquinamento elettromagnetico, inteso come livello
di potenza medio sul territorio, diminuisce.
Attualmente in cittá una cella (ovvero l'area coperta da
una stazione radiobase) copre un'area con diametro di
circa un chilometro. In futuro le dimensioni delle celle,
specialmente nelle aree ad alta densitá di popolazione,
potranno arrivare anche a 100-150 metri e le potenze
necessarie paragonabili a quelle dei molto meno temuti
cordless domestici.
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