2.10 La tragica cronaca di Hiroshima

6 agosto 1945, ore 8.15 a.m.

HIROSHIMA - "La bomba esplose a circa 600 metri da terra come previsto. I testimoni ricordano che era una mattina calda senza vento, con il cielo azzurro. Poi notarono una luce livida, una vampata mille volte più rovente del fuoco. Dopo pochi secondi la temperatura al suolo, proprio sotto l'esplosione, in un punto chiamato ipocentro, era fra i tre e i quattromila gradi. I palazzi crollarono come sabbia in un raggio di tre chilometri. Tutte le persone che si trovavano all'aperto a meno di 500 metri dall'ipocentro, ebbero gli organi interni vaporizzati e si ridussero a un mucchietto di cenere. A mille metri di distanza nove persone su dieci erano morte. A tremila metri riportarono ustioni gravi, con la pelle e i tessuti sottostanti carbonizzati. I pochi sopravvissuti vagavano inebetiti tra le macerie e le case in fiamme. Erano senza capelli, avevano la pelle che penzolava a brandelli, strappata dalle braccia, dal viso, dalle spalle. C'erano uomini che si tenevano gli intestini con le mai, molti avevano gli occhi al di fuori delle orbite e penzolanti sul viso; camicie e pantaloni erano bruciati; qualcuno raccontò di aver visto con i propri occhi dei bambini fondere come metallo sulla fiamma. Il sole era oscurato da una fitta coltre di polvere. Fino alla meta' del pomeriggio dal cielo piovvero gocce di fango e nessuno sapeva che quella pioggia nera era radioattiva."

70.000 morti al momento dell'esplosione
150.000 morti successive
65.000 edifici distrutti.

  

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