LE NOSTRE INDAGINI
ALIENI nel centro di Imperia

Il caso che anddremo a presentarvi è un fatto assolutamente insolito e riguarda una strana impronta di una mano "marchiata in modo indelebile" sulla finestra di una pensione residente a Porto Maurizio d'Imperia. Il fatto risale alla notte del 29 maggio 1980.


La pensione"Clara" è situata in via Cascione 176, a Porto Maurizio (Imperia). E' una piccola azienda a conduzione familiare e ne sono proprietari i signor Giovanni Gandolfo e sua moglie. La sera del 29 maggio 1980 durante un temporale i due coniugi si trovavano dinanzi alla televisione; erano circa le 23,30, quando udirono improvvisamente abbaiare il loro cane.

L'animale dava segni d'inquietudine latrando violentemente.La signora Gandolfo andò alla porta, pensando che il cane avesse avvertito la presenza di qualcuno che cercasse di entrare. Più che altro immaginò che si trattasse di qualche cliente giunto con uno degli ultimi treni e che cercasse alloggio all'ultimo momento. Aprì la porta, ma non scorse nessuno... Ritornando trovò il marito che cercava di calmare il cane che ancora in preda a palese e viva inquietudine continuava ad abbaiare alternando i latrati con ringhi e acuti ululati. Non era un comportamento normale nella bestiola, ma non sapendo a cosa attribuire lo scatenarsi di tale violento nervosismo, i due si limitarono a cercare di riportarlo alla normalità con gesti e parole d'affetto, cosa che pian piano riuscirono ad ottenere.

Poco dopo si coricarono tranquilli. Ma al mattino seguente, nel fare le pulizie giornaliere degli ambienti, sul vetro della finestra del piano superiore la padrona notò una chiara e netta traccia di una mano impressa nella parte esterna del vetro. Stupefatta la signora chiamò subito il marito, il quale a sua volta constatò il fatto veramente inspiegabile. Il segno compariva sul vetro più alto nella parte sinistra della finestra, la quale si trovava a diversi metri d'altezza dal livello stradale.

Ovviamente i Gandolfo collegarono la strana apparizione con l'inquietudine di cui aveva dato segno il cane la sera precedente. Ecco quanto dichiarò il teste al quotidiano ligure "Il Secolo XIX" del 29 maggio1980 - "...La mano era lì, dalla parte esterna della finestra. Era stranissima. Le dita erano affusolate e finivano a punta. Il pollice era più corto del normale e molto appuntito. Particolare agghiacciante: al posto dei polpastrelli c'erano impronte di ventose..."


Immagine della strana impronta impressa sul vetro rinvenuta dalla proprietaria della Pensione, signora Clara Gandolfo.


seconda foto della strana quanto anomala impronta impressa sul vetro della pensione gestita dai coniugi Gandolfo.

L'idea di "mani con ventose" al posto dei polpastrelli richiamò subito alla mente l'immagine di esseri extraterrestri e il primo pensiero, sia pure fantascientifico, ma giustificabile al lume dell'episodio. Le indagini effettuate alla pensione "Clara" diedero i seguenti risultati: "L'impronta è leggermente più piccola di una mano normale di un adulto. Sono assai chiari i segni dell'estremità delle dita che hanno l'aspetto di ventose. Il pollice finisce a punta e termina all'altezza dell'inizio della prima falange del dito indice. Essa è spostata, come se la mano avesse esercitato una forte pressione e il dito in questione fosse scivolato sul vetro. Nonostante numerosi e reiterati tentativi, l'impronta è risultata indelebile e anzi sembrerebbe quasi essersi maggiormente evidenziata nel tempo. La traccia ha come impregnato il vetro, resistendo ad ogni pulizia di lavaggio e solventi, sebbene appaia all'esterno di una finestra esterna e irraggiungibile se non con una scala.i

Intervista condotta al signor Giovanni Gandolfo (20 giugno 1980)

Signor Gandolfo, volete raccontarci la vostra versione dei fatti?

Sono il proprietario della pensione "Clara" di Porto Maurizio e mi è capitato un fatto strano ma non troppo...dato che siamo ormai alle soglie del 2000 e sappiamo che gli UFO esistono inequivocabilmente; quindi quello che stò per raccontarvi non è una barzelletta... Tutto è capitato l'ultimo giovedì del mese di maggio del 1980, dalle 23,20 alle 23,30; il nostro cane di carattere mansueto e tranquillo improvvisamente diede segni d'irrequietezza abbaiando e ringhiando furiosamente verso la hall della nostra pensione, mia moglie si recò ad aprire la porta pensando ad un'improvviso pensionante, ma non c'era nessuno... nonostante tutto effettuammo una buona dose di pazienza per calmarlo.

Quando vi siete accorti di quella strana impronta sul vetro?

Fu la domenica, dato che avevamo per quel fine settimana delle prenotazioni per delle comunioni. avevamo cercato di mettere delle tovaglie adatte alle tende, così mia moglie, prima di lavare i vetri si mise a smontare le tende...Fu in quel momento che vide, mentre strofinava i vetri, quella strana impronta. Io ero in cucina che stavo preparando gli antipasti, quando mia moglie mi chiama e mi dice: "Vieni un po' a vedere cosa c'è...". Io in un primo momento la lasciai perdere, dato che avevo abbastanza fretta per preparare il mangiare. Infine, convinto, salgo sulla scala e mi sono subito reso conto di cosa si trattava. Cioè ho visto subito che era una mano umanoide, cioè non della nostra forma e dimensione, perchè il dito pollice è molto più allargato del nostro e poi non finiva a polpastrello, ma a punta. Socondo cosa avesse impresso la mano sul vetro, fu sicuramente una forte pressione, praticamente affumicandolo, cioè marchiando il vetro...bruciandolo, sebbene io tutte le mattine lo pulisco per vedere se và via, invece quella "cosa" resta sempre lì... ed è già un mese che è così. Subito ho chiamato un mio amico, che è Direttore dell'Osservatorio Meteorologico d'Imperia: Bino Bini, che è venuto un giorno con una macchina fotografica a raggi infrarossi, ma fino ad oggi non ho ancora saputo nulla, mentre io con la mia piccola macchina fotografica ho fatto un paio di pose, facendo fare anche un paio di ingrandimenti che sicuramente avrei intenzione di spedire ad un mio amico residente in America, in modo che faccia analizzare le foto da qualche addetto alla NASA.

Questa impronta è sempre stata la stessa da un mese a questa parte?

Prima devo dire che si vedeva forse in modo peggiore, un po' più scura di adesso perchè non avevo ancora lavato i vetri.

Non esistono altre impronte?

Noi non ne abbiamo trovate, eppoi a dir la verità non ci ho nemmeno più guardato.

Durante quella sera o nei giorni precedenti l'accaduto, ha notato qualcosa di strano nei dintorni o nel cielo?

No, dopo quella sera qui non ho visto nessun UFO. Comunque, se ben vi ricordate,gli UFO sono stati visti da più di mille persone, a Docedo a Genova, ed io ne sono stato testimone. Io l'ho visto a non più di 500 metri d'altezza fermo come un palo. Era come un corpo ovale, tipo un cappello da prete. Io ero andato a prendere mio figlio Giorgio, e ho visto quell'affare alto in cielo, luminoso, e dico tra me: "Ma come, hanno messo una nuova antenna a 500 metri d'altezza?". Allora raggiungo una piazzetta e di là mi sono accorto che cominciava a emanare delle luci intermittenti. Quando l'oggetto è stato fermo il suo colore era giallognolo, mentre da alcuni buchi che sembravano delle ferritoie il colore era leggermente più rosso. Sarà stato un minuto e mezzo fermo, poi è partito pian piano cambiando progressivamente la velocità e anche il colore, da arancione a rosso.Dopo che l'ho seguito in auto per una decina di chilometri l'oggetto è sparito dietro le montagne, in direzione nord-est; era sempre dello stesso colore e non presentava riflessi metallici particolari. Tra l'altro ricordo un'altro fenomeno a cui assistetti, fu al porto di Oneglia, in cui ho visto un sigaro alto nel cielo, ma non vi posso assicurare comunque che fosse un vero e proprio UFO dato che non sono un esperto come lo siete voi.

Cosa ne pensate di tutta questa storia?

Io penso che come c'è la nostra galassia ce ne siano altre migliaia di galassie e bisogna vedere a quali distanze siano dalla nostra. Penso tra l'altro ad un'altra cosa importante: io innanzitutto non sono approfondito in materia, dato che il mio mestiere come potete vedere non me lo permette.

Allora pensa che quell'impronta sia stata lasciata da un umanoide?

Io ne sono convinto, anche perchè ho le prove, eppoi l'ho guardata attentamente con la lente e ho notato che non ha le impronte digitali, ma al posto dei polpastrelli possiede delle ventose. Come potete osservare il dito pollice della mano è più largo del nostro e finisce a punta. Se io facessi un'impronta sul vetro, l'orma andrebbe via anche con un semplice fazzoletto; invece noi l'abbiamo fregata prima con il sapone, poi con i giornali, ma senza alcun risultato. Non penso nemmeno che abbia avuto le mani unte d'acido, ma bensì un qualcosa di radioattivo. Penso anche che abbia voluto entrare e abbia sentito l'abbaiare del cane, per poi scappare. Magari fosse entrato! Io ho sempre pronta la mia piccola macchina fotografica col flash. ...Quella sera se fossi sceso io per controllare se c'era qualcuno, avrei preso la macchina fotografica e con quattro o cinque colpi di flash avrei potuto immortalarlo. Non ho assolutamente paura, anzi, vorrei che venisse per davvero una seconda volta.

Come immagina l'altezza di quel possibile essere?

Te lo dico subito: per me era alto circa m.1,60, e ti spiego perchè: se era alto come me e te, la mano, per spingere il vetro l'appoggi parallela al petto, vero? Invece "lui" ha alzato la mano e si vede chiaramente nell'impronta che l'alieno s'è appoggiato con il mallo del dito pollice, quindi può anche darsi che volesse entrare... Ecco, io dico che era piuttosto bassotto, non alto come noi. Penso che non superava il metro e sessanta. Poi nella stessa maniera con cui è saltato sul balcone, è sceso sulla strada.

Analisi svolte sul luogo in data 8 luglio e 23 novembre 1980


Foto indicante la finestra posta al primo piano della pensione ove venne ritrovata l'anomala impronta.

Misure della finestra: la finestra "incriminata" presenta le seguenti dimensioni; m.1,98 d'altezza, cm.41,5 per la lunghezza del vetro, altezza del vetro cm.42,5, altezza del muro sottostante la finestra cm.92,4.

L'impronta della mano, si trova al centro del vetro stesso, con misure che sono leggermente più piccole del normale: l'impronta della mano misura 16 cm., mentre la sua larghezza è di cm.11,5. Da un'analisi sommaria si può notare che, nonostante la misura ridotta della mano, il pollice è molto sviluppato e tendente verso l'alto (la punta del pollice è addirittura alla stessa altezza della nocca del dito indice). Da un ingrandimento fatto all'impronta, risulta abbastanza chiaramente come i segni dei polpastrelli (e non ventose !) sono stati aggiunti dopo, in un secondo tempo; infatti soprattutto il polpastrello dell'indice della mano destra risulta chiaramente spostato dal resto del dito; inoltre il segno è chiaro senza sbavature, esempio questo che indica che non c'è stato quel movimento di trazione della mano che forse il proprietario ci voleva far credere. Ed ora veniamo alla parte più importante: com'è stata fatta l'impronta? Finora abbiamo suggerito varie ipotesi, ma forse quella che da maggior credito è che l'impronta sia stata semplicemente provocata sia dal contatto col sudore di una mano che dall'eccessiva porosità del vetro stesso: ecco spiegato anche perchè l'orma non andava via né col fazzoletto né coi giornali; in questa operazione "quel qualcuno" avrà potuto far uso di qualche prodotto chimico (anche se questa ipotesi non è stata molto presa in considerazione). La prima ipotesi è stata comunque provata. Siamo inoltre sicuri che l'orma potrà andar via con qualche prodotto chimico, tipo solvente. Una seconda ipotesi inoltre è stata presa in considerazione, al fine di spiegare una strana striscia impressa sul vetro. Un modo di produrre l'impronta artificialmente sarebbe questo: qualcuno potrebbe aver costruito di proposito una specie di cartone con le misure del vetro (meno la larghezza che risulterebbe più piccola), avente al centro una perfetta sagoma di una mano destra. Appoggiando il cartone sul vetro e facendo uso di uno spray solvente, ha spruzzato il prodotto sul vetro; in un secondo tempo sono state prodotte le orme dei polpastrelli. Ma questa ipotesi tuttavia non ha più trovato molto credito in seguito a una seconda spedizione alla pensione di Porto Maurizio; infatti si è potuto appurare che sul vetro non esistono tracce che confermano la presenza di una qualche sostanza spruzzata a poca distanza, anche considerando il fatto dell'eccessiva porosità del vetro. Inoltre bisogna considerare che la teoria del signor Gandolfo in merito a una razza aliena mancina (infatti egli crede tutt'ora che l'impronta sia quella di una mano sinistra fatta all'esterno), cade totalmente...

Nell'intervista che il signor Gandolfo ci ha rilasciato in data 20 giugno 1980, notiamo alcune incongruenze: il proprietario della pensione asseriva di aver contattato il suo amico Bino Bini, Direttore dell'Osservatorio Meteorologico di Imperia, che era venuto alla pensione per gli accertamenti del caso con una macchina fotografica a raggi infrarossi e relative lenti. Ora noi sappiamo con assoluta certezza che Bino Bini non è assolutamente un suo amico, e che sinceramente egli non ha mai scattato foto con pellicole all'infrarosso. Un altro particolare: quando il Gandolfo parla di aver avuto un contatto del 1°tipo con gli UFO, ha fatto menzione di un caso "ufologico" avvenuto l'anno precedente a Dolcedo (Imperia). Dopo aver descritto il fatto e tutti i colori che presentava l'UFO, ha avuto il coraggio di affermare che quello che aveva veduto non poteva essere certamente di questa terra; ora noi sappiamo con certezza, che l'oggetto prima avvistato poi atterrato a Dolcedo, non era altro che un pallone sonda lanciato da una base di Nizza (Corsica). In una seconda intervista rilasciataci il 23 novembre 1980 ad Imperia; il signor Gandolfo ci informava che aveva ricevuto una nuova visita aliena, e precisamente il 16 agosto 1980, sempre in una notte temporalesca. Alle 5,10 di mattina, poco prima dell'alba, il cielo si era scurito e sulla città imperversava un violento temporale con lampi. Mentre dormiva con sua moglie, il signor Gandolfo avverte attraverso i vetri della camera una strana presenza nella sala adiacente. Il proprietario prende la sua Instamatic e s'incammina verso la sala dove si trova la strana entità; le imposte e le tende erano aperte, come era solito lasciarle in estate. L'alieno, con pelle e scaglie e gli occhi gialli fosforescenti lo fissa per un attimo; il Gandolfo scatta due fotografie all'alieno con la sua macchina dotata di cubi-flash, ma senza risultato dato che quest'ultima non funziona. A questo punto l'essere raggiunge il terrazzo e dopo un salto di 3 - 4 metri, raggiunge il marciapiede sottostante, per poi fuggire in una stradetta secondaria. A parte questo frangente alquanto fantascientifico, il signor Gandolfo ci ha gentilmente messo a disposizione sia i cubi-flash che i negativi con impressionato l'alieno. Dopo che la nostra sede genovese ha potuto sviluppare i negativi, ne sono venuti fuori i seguenti risultati: una prima foto quasi completamente nera, rappresenta con tutta probabilità l'interno di una stanza forse adibita a Museo, in cui in primo piano risalta la figura di un animale, forse un pipistrello. La seconda foto, anche questa abbastanza scura è stata quella senz'altro più importante: rappresenta l'interno della sala della pensione e sullo sfondo si possono osservare le imposte chiuse, attraverso le quali s'intravede molto chiaramente la luce del sole. Nessuna traccia dell'essere. Come conclusione il signor Gandolfoci ha mentito: ha riferito che le imposte erano aperte comprese le tende, mentre la foto dimostra non solo che le imposte erano chiuse, ma che alle ore 5,10 di mattina (ora in cui presumibilmente la foto è stata scattata) il sole non poteva assolutamente rischiarare l'ambiente, tanto più che quel giorno era nuvoloso e scendeva un grande temporale. L'ipotesi che il chiarore potesse essere attribuito a lampi, è stata subito scartata. Come ultima cosa ci è parso interessante sottolineare il comportamento del Gandolfo, il quale, contraddicendo ciò che aveva detto prima, si è dimostrato piuttosto interessato alla pubblicazione della vicenda.

Come ultima cosa; l'analisi sul vetro, da parte nostra con l'aiuto di una lampada a raggi UVA a onda lunga, ha conseguito l'esito che il vetro non contiene sostanze radioattive capaci d'influenzare l'apparato ultravioletto. Inoltre, a seconda della posizione della suddetta lampada con raggio di luce incidente, l'impronta si vede chiaramente come se fosse illuminata da un raggio di sole. Ciò a dimostrare come l'impronta sia inglobata dentro il vetro stesso.

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